Milan, Abbiati: “Pioli? Grazie, ma i cicli finiscono. A Leao manca …”

Christian Abbiati, ex portiere del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine del Memorial Claudio Lippi, evento organizzato in ricordo del giornalista di Milan Channel tragicamente scomparso. L'ex estremo difensore rossonero ha parlato della stagione del Diavolo e ha toccato anche il tema Mike Maignan. Ecco, dunque, il video realizzato sul posto dal nostro Stefano Bressi e tutte le sue parole.

Abbiati: "La stagione del Milan è da 7. Servono due attaccanti. Maignan ..."

Su Mike Maignan: "E' un leader, un calo può essere normale quando si gioca sempre ad alti livelli, lui ha fatto vedere grandi cose. Noi tutti tifosi milanisti ci auguriamo possa restare al Milan".

Su Paulo Fonseca: "La dirigenza deve studiare bene le ipotesi per il futuro di Pioli, che secondo me ha fatto bene perchè è arrivato secondo facendo tanti punti. Con la vittoria dell'Inter, è stato un po' cancellato il buon campionato che hanno fatto i rossoneri con Pioli".

Su Roberto De Zerbi: "Non so dire chi possa essere il nome giusto, De Zerbi è un amico e ha fatto molto bene, ma nono sono la persona adatta per dirvi se potrà essere pronto per questo Milan".

Su Rafael Leao: "Deve trovare più continuità nelle prestazioni e in fase gol, ha talento ha un fisico incredibile, gli manca solo la continuità".

Sul ricordo di Claudio Lippi: "Un grande ricordo di un grande amico che purtroppo non c’è più. Ci prendevamo in giro perché quando giocavamo nei dilettanti mi aveva fatto gol".

Sulla stagione del Milan: "La valuto da 7 perché la squadra è arrivata seconda e raccoglie le conseguenze dell’Inter. Peccato per la Champions League. Maignan? C’è poco da dire è un ottimo portiere e anche quest’anno ha fatto bene".

Sul nuovo allenatore del Milan: "Se devo fare un nome non te lo faccio perché non ho la più pallida. Pioli? I cicli iniziano e finiscono, bisogna dirgli grazie per quello che ha fatto perché ha riportato il Milan in alto".

Su cosa manca al Milan: "Con la partenza di Giroud servono uno o due attaccanti. La dirigenza sa benissimo cosa manca per competere al livello dei cugini".

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