La carriera di Allegri è ricominciata esattamente da dove si era interrotta: con una vittoria in Coppa Italia.
È ricominciata esattamente da dove si era interrotta: con una vittoria in Coppa Italia. Quella finale del 15 maggio, vinta contro l'Atalanta, era stata l'ultimo atto di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus, un trionfo celebrato con furore e poi pagato con una squalifica di due giornate. Così, 459 giorni dopo, il tecnico livornese ha potuto solo assistere dalla tribuna al ritorno sulla panchina di San Siro, affidata per l'occasione al fidato Marco Landucci.
Il Milan si ritrova: la firma di Allegri è già visibile
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L'avversario, il Bari, non è certamente il banco di prova più probante per un Milan in costruzione, ma la gara di Coppa ha offerto i primi indizi su un'idea di gioco chiara e precisa. Allegri sembra aver ritrovato una squadra convinta e con un’identità forte, che ha risposto presente alle sue indicazioni: difesa a tre, un centrocampo dinamico e un attacco atipico, con Leao nel ruolo di centravanti.
Leao al centro del progetto e un dilemma da risolvere
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L'idea di schierare Rafael Leao come prima punta è un'intuizione di Allegri che l'attaccante portoghese ha subito fatto sua, tanto da sbloccare il match con un colpo di testa da vero numero 9. L'esperimento, però, è durato poco a causa di un indurimento al polpaccio che ha costretto il giocatore a uscire.
Come riferito dal Corriere dello S, l'uscita di Leao ha riaperto un dibattito che continuerà a tenere banco fino alla chiusura del mercato: se dovesse arrivare un vero centravanti, come Vlahovic o Hojlund, quale sarà la posizione del portoghese? Tornerà sull'esterno o affiancherà la nuova punta, lasciando a Pulisic il ruolo di trequartista? La risposta a questa domanda è la chiave per capire come si svilupperà il nuovo attacco del Milan.