Serie A: il piano di finanziamento
Nella giornata di domani, i club di Serie A si riuniranno in assemblea per decidere sull’approvazione del term sheet e sulla distribuzione delle risorse proveniente dalla cordata Cvc-Advent-Fsi.
Stando a quanto riportato da ‘Il Fatto Quotidiano‘ oggi in edicola, il contratto firmato dalla Serie A darà vita a una Media Company, dove confluirà la commercializzazione dei diritti tv, il merchandising e tutto ciò che genera business.
Il 90% andrà nelle casse della Lega, mentre il 10% sarà ceduto alla Salieri Investimenti, una Spa divisa in tre fondi: Cfc (50%), Advent (40%) e Fsi (10%).
L’affare vale 1,7 miliardi di euro e la partnership durerà almeno fino al 2026. Dopodiché il partner sarà libero di rimanere, vendere o quotare in borsa.
Riguardo la distribuzione delle risorse, all’inizio i fondi pagheranno un’entry free da 250 milioni. Poi verranno investiti 1.4 miliardi a fondo perduto in 6 tranche, 350 milioni nel biennio 2021-2023 e 117 milioni nel 2024-2026.
In poche parole, tra quota d’ingresso e quota annuale i club incasserebbero subito 600 milioni di euro. Anche se i piani della Serie A prevedono di distribuire alle società 250 milioni all’anno e nel 2021 distribuire il bonus Covid da 400 milioni.
In questo modo, con la legge Melandri, i grandi club si arricchiscono e gli altri sopravvivono. Dubbi, invece, riguardo l’ulteriore linea di credito da 1,2 miliardi.
I club dovrebbero garantire in solido, in realtà non si fidano tra loro. Al partner andrà in cambio il 10% delle entrate future dai diritti tv. Dato che hanno un valore di un miliardo a stagione, si parla quindi di almeno 100 milioni di euro annui.
Sul capitolo governance, nel Cda composto da 13 membri, 7 andranno alla Lega ma i fondi sceglieranno l’amministratore delegato dove la stessa Lega porrà il veto solo una volta. Calciomercato Milan – Rinnovo Donnarumma: le richieste di Raiola. Vai alla news >>>
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