L'interrogativo del 'Corriere della Sera': "Dove sono finiti i portieri italiani?". La scuola di estremi difensori nostrana è stata sempre una delle già invidiate al mondo. Adesso, invece, i club vanno sempre più verso scelte esterofile. L'ultimo caso riguarda il Milan che, dopo l'amaro addio di Gianluigi Donnarumma, ha puntato forte sulla portiere campione di Francia Mike Maignan. Sono 13 su 20 le squadre di Serie A che contano portieri stranieri. Tra le prime sette in classifica, inoltre, soltanto il Napoli con Alex Meret (in costante ballottaggio con David Ospina) può contare su un potenziale titolare italiano tra i pali.
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Serie A, dove sono finiti i portieri italiani? 13 su 20 sono stranieri
Con l'addio di Gianluigi Donnarumma e l'arrivo di Mike Maignan aumenta la colonia dei portieri stranieri in Serie A. Il punto
La scuola italiana è in crisi? Queste le parole di Luca Marchegiani: "No, semplicemente sta accadendo con i portieri quello che da tempo succede già in tutti gli altri ruoli: a parità di qualità, i dirigenti scelgono uno straniero. Ma il problema non è nelle squadre top: lì vedo tutti grandi portieri, che meritano di stare dove stanno. Incomprensibile invece come in troppe squadre di media e bassa classifica giochino portieri che nulla hanno in più rispetto ai nostri, anzi".
Non solo Marchegiani, ecco anche l'illustre opinione di Dino Zoff: "I nostri a volte vengono penalizzati ed è un errore, ma a volte un po’ si nascondono. Io non so se è una moda oppure è l’inizio di una crisi della scuola italiana, ma di una cosa sono certo: se sei bravo, giochi. Quindi ai ragazzi italiani non resta altro da fare che migliorare. Ce ne sono di bravi, li vedo. Sta però a loro mettersi in mostra e convincere gli allenatori e i dirigenti. Devono crescere, a volte scegliendo squadre dove magari guadagnano meno ma che consentono loro di giocare sempre e di migliorare". Milan, non solo Kessie: c'è da blindare Theo Hernandez. Le ultime
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