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ROMA-MILAN

Roma-Milan, così Ibrahimovic prepara i rossoneri per lo Scudetto

Zlatan Ibrahimovic AC Milan

Zlatan Ibrahimovic, in occasione di Roma-Milan, cerca il suo gol numero 400 nei campionati. Ed è sempre più un uomo spogliatoio. Il punto

Daniele Triolo

Zlatan Ibrahimovic, attaccante rossonero, suona la carica in vista di Roma-Milan di domani sera. E 'La Gazzetta dello Sport' ha dedicato proprio al centravanti svedese il suo approfondimento odierno. Ibra, infatti, a 40 anni suonati, è un po' allenatore del Milan, dando l'esempio e parlando alla squadra prima e dopo le partite, ed un po' cannoniere, giacché ha prenotato un posto da titolare per la partita di domani sera all'Olimpico.

Certo, è meno scattante di qualche anno fa, ma mai così compiuto come è adesso. Mister Stefano Pioli lo sa e vuole capitalizzare questo al massimo. In Roma-Milan di domani Ibrahimovic, contro la prima squadra italiana a cui ha segnato in carriera, nonché avversaria più colpita in Serie A (10 gol in 14 presenze), potrebbe centrare un altro record. Il cannoniere scandinavo, infatti, cerca il suo gol numero 400 nei campionati nazionali in cui ha giocato. Soltanto in Serie A, sarebbe il numero 150.

Il viaggio di bomber Ibrahimovic iniziò esattamente 22 anni fa, il 30 ottobre 1999, quando, con il suo Malmö, segnò una rete contro il Vastra Frolunda: un pallonetto acrobatico sul portiere Dime Jankulovski e pallone depositato in rete. Quel giorno, il 15% dei calciatori che, oggi, giocano in Serie A non era ancora nato. Una generazione dopo, tutti ancora temono e rispettano Ibrahimovic.

A Bologna, al 90' di una partita che avrebbe dovuto vederlo protagonista soltanto per una parte del match, ha realizzato una rete con un pregevole gesto tecnico. A ricordare che mira e senso del gol, nonostante l'età, sono rimasti gli stessi. Così come la fame, perché più la posta in palio si alza, più l'appetito di Zlatan aumenta. Nel gennaio 2020 il suo ritorno ha cambiato il Milan, ha contribuito a far crescere velocemente il gruppo. Ma il suo lavoro non è ancora finito.

Nella sua testa, non può esistere un Milan da Scudetto senza Ibra. Un pensiero che, in fondo, condivide anche Pioli. Ecco perché Olivier Giroud, artefice del gol-vittoria sabato scorso a 'San Siro' contro il Torino, nella Capitale si accomoderà inizialmente in panchina. Tutti gli altri, specialmente i più giovani, penderanno dalle labbra dello svedese. Il quale, nel tempo, ha acquisito anche l'attitudine da leader spirituale, come spiegato da Pioli ai microfoni di 'DAZN'.

Una sorta di allenatore aggiunto, che sa usare i giusti toni, che ci mette la faccia, sempre, anche nelle notti più buie come quella di Porto. Ma che rispetta, sempre, al massimo, la figura di Pioli, il suo lavoro, la sua leadership. Di sicuro, Ibra sembra avere un futuro assicurato come tecnico. Per ora, però, il suo apporto serve in campo. In Roma-Milan il Diavolo si augura che Ibrahimovic torni a far sentire forte il suo peso specifico sotto rete. Milan, arriva un figlio d'arte 'sponsorizzato' da Ibra'? Le ultime >>>

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