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Pioli ripensa il Milan: ha in mente due possibili variazioni tattiche

Stefano Pioli AC Milan
Il Milan di Stefano Pioli è in crisi di gioco e risultati. Motivo per cui l'allenatore pensa di cambiare qualcosa nel modulo e negli schemi

Daniele Triolo

'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha parlato del Milan di Stefano Pioli, poiché, dalla notte di Riyad, l'allenatore rossonero ha capito come qualcosa, nella sua squadra, d'ora in avanti debba cambiare. Il tecnico, nel post-partita della sconfitta in finale della Supercoppa Italiana contro l'Inter, non si riferiva soltanto all'approccio del Milan alle gare, disastroso contro Lecce e nerazzurri, ma anche all'assetto tattico rossonero ed ai suoi interpreti.

Milan, Pioli pronto a cambiare modulo e uomini

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Il 4-2-3-1 che aveva lanciato il Milan in orbita Scudetto, adesso, fa acqua da tutte le parti. La squadra deve, prima di tutto, ritrovare solidità in campo. Soffre troppo in fase difensiva (già 9 gol subiti in 5 partite del 2023) e fa fatica a segnare. A partire da domani, quindi, quando i rossoneri si ritroveranno a Milanello dopo due giorni di riposo, Pioli ragionerà su come rimodellare il suo Milan.

Per la 'rosea' non ci saranno rivoluzioni. Ma piccoli, grandi aggiustamenti. Sono di fatto due le strade sulle quali il Milan di Pioli potrà incamminarsi a partire dalla delicata trasferta di martedì sera allo stadio 'Olimpico' di Roma contro la Lazio per l'ultima giornata del girone di andata del campionato di Serie A. La prima è quella è che conduce al rafforzamento del centrocampo. La coppia titolare Sandro Tonali-Ismaël Bennacer comincia a pagare la mancanza di rotazioni, a livello di energie fisiche e mentali. L'addio di Franck Kessié, inoltre, non è stato colmato con un sostituto all'altezza dell'ivoriano.

Prima opzione, il 4-3-3

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La mediana a due, dunque, inizia a scricchiolare, anche perché il resto della squadra fatica a mantenere la compattezza di qualche mese fa. Con il rientro di Rade Krunić, dunque, Pioli può risolvere due problemi in uno nel suo Milan: aggiungere sostanza alla trequarti, dove Brahim Díaz arranca e Charles De Ketelaere non decolla e rendere più fisico il centrocampo, passando dunque al 4-3-3. In posizione di mezzala, all'occorrenza possono giocare anche lo stesso Brahim e Tommaso Pobega.

La seconda strada, invece, porta all'area di rigore, dove Olivier Giroud si muove da solo, da troppo tempo, e senza rifiatare. La crisi di risultati non consente a Pioli di far riposare il suo centravanti. Ma di affiancargli una spalla per riempire meglio l'area, sì. Quello, dunque, che abbiamo visto finora solo a partita in corso, ora può consolidarsi già in partenza. Davanti, il Milan, giocherebbe con due punte: Giroud primo riferimento, uno tra De Ketelaere, Brahim Díaz, Divock Origi e Ante Rebić ad affiancarlo più da vicino.

Seconda opzione, il 4-4-2

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Tra le opzioni di questo 4-4-2 ci sarebbe anche Rafael Leão da punta vicino al francese. Ma, per la 'rosea', spostare il portoghese dalla fascia al cuore dell'area significherebbe disinnescarlo. Lui ha bisogno di metri davanti per strappare e creare superiorità. Con questo modulo, Leao dovrebbe sacrificarsi di più sulla fascia sinistra, ma con un equilibratore come Alexis Saelemaekers sul versante opposto, l'esperimento può andare in porto. Sebbene non in tutte le partite e non contro qualunque avversario, ovviamente.

De Ketelaere, a questo punto, si trova al bivio. Nel 4-3-3 potrebbe giocare da esterno destro d'attacco, nel 4-4-2 da seconda punta al fianco di Giroud. Urge, però, che il belga torni quello di Bruges, altrimenti rischia di passare ancora più tempo in panchina, visto che entrambi i moduli non prevedono l'utilizzo di un trequartista puro. Chissà che le variazioni tattiche di Pioli per il suo Milan non favoriscano la rinascita del numero 90 rossonero. Mercato Milan: il Chelsea vende; il Diavolo punta 4 gioielli dei 'Blues' >>>

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