'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha evidenziato come stia già giungendo al termine la storia di Sérgio Conceição sulla panchina del Milan. Si era presentato bene, il portoghese, 128 giorni fa, con un trofeo - la Supercoppa Italiana vinta a Riyadh (Arabia Saudita) - e ieri, con una sconfitta ingloriosa, di fatto ha concluso la sua esperienza rossonera.


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Ora non c’è più nessun dubbio: tra il Milan e Conceicao è già finita
Milan, nessun dubbio: Conceição non resterà
—Ha alternato partite rimontate con carattere a sconfitte deludenti come quella di ieri sera, in finale di Coppa Italia, contro il Bologna. Dove il suo Milan è stato impalpabile. Una vittoria, ieri, avrebbe potuto far sorgere dei dubbi nella testa dei dirigenti rossoneri su una sua eventuale conferma per la prossima stagione. Perdendo così, di fatto, Conceição è destinato a salutare.
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È giusto cambiare, secondo la 'rosea'. Il Milan cambierà l'allenatore e nominerà un direttore sportivo (a proposito, Igli Tare ieri sera era allo stadio 'Olimpico'). A Conceição sono mancate le solite certezze: i muscoli di Youssouf Fofana, i guizzi e i gol di Tijjani Reijnders e Christian Pulisic. Hanno floppato anche gli attaccanti.
Niente di niente, neanche una reazione di carattere
—Non ha trovato le reti di Luka Jović e neanche quelli di Santiago Giménez. Nemmeno lo spirito di reazione che il suo Milan, spesso, ha avuto. I cambi, che pure ogni tanto hanno dato la scossa, non hanno guidato un barlume di rivolta allo svantaggio. Niente di niente.
Conceição, quindi, lascerà così, molto probabilmente senza Europa. E forse è meglio così, perché per farsi vedere in giro per il Vecchio Continente il Milan ha bisogno di ben altro.
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