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NUOVO STADIO

Nuovo stadio, Milan e Inter si separano: i rossoneri verso La Maura

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Un nuovo stadio per Milan e Inter. Uno per uno, non più insieme, come da progetto del 2019. Ecco le ultime informazioni sulla questione

Daniele Triolo

Il 'Corriere della Sera' oggi in edicola ha parlato della vicenda del nuovo stadio per Milan e Inter. Uno per uno, però, non più un nuovo impianto sportivo cittadino sia per i rossoneri sia per i nerazzurri, così come da progetto presentato da entrambi i club nel 2019.

Ciascuno andrà per la sua strada. Milan e Inter si separano, nella vicenda del nuovo stadio, con i rossoneri che, ieri, nell'incontro istituzionale avuto a Palazzo Marino con il Sindaco Giuseppe Sala, hanno ufficializzato la volontà di rompere il fronte comune.

Il Primo Cittadino, amareggiato perché nessuno dei due club vuole restare al 'Giuseppe Meazza', il quale, ora, resterà un problema per il Comune di Milano, ha preso atto della situazione. Di fatto, per il 'CorSera', l'ipotesi di un nuovo stadio a San Siro è tramontata.

Nuovo stadio, il Milan va da solo. La Maura in pole position

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Il Milan ha rotto gli indugi. Il Presidente Paolo Scaroni e l'amministratore delegato Giorgio Furlani, presenti all'incontro con Sala e l'amministratore delegato dell'Inter, Alessandro Antonello, hanno formalmente comunicato come il club di Via Aldo Rossi sia interessato al terreno dell'ippodromo La Maura.

Un'opzione che, a questo punto, secondo il quotidiano generalista, sembra essere passata in pole position rispetto a tutte le altre (Sesto San Giovanni, San Donato Milanese) che, però, restano ancora possibili. Nelle prossime 2-3 settimane il Milan approfondirà la questione, analizzerà il terreno (privato, ma nel Parco Sud) poi prenderà una decisione.

Il progetto della 'Cattedrale' a San Siro per Milan e Inter, di fatto, resta "l'opzione principale" per il nuovo stadio soltanto nelle parole di Antonello. Il quale, però, a sua volta ha detto che se il Diavolo dovesse sganciarsi per costruirsi una casa tutta sua, i nerazzurri farebbero altrettanto. Ristrutturare il 'Meazza' e restare lì, infatti, è un'ipotesi da scartare a priori per chiunque.

In quattro anni il mondo è cambiato. Il proprietario del Milan era un fondo, Elliott, che vedeva di buon occhio l'idea di dividere la spesa per la costruzione del nuovo stadio. Ora ce n'è un altro, RedBird di Gerry Cardinale, con specifiche competenze sportive. E lo stadio preferisce farselo da solo.

In casa Inter, Suning sembrava pronta a conquistare l'Europa con i suoi elettrodomestici, il Governo cinese sembrava ben disposto, non c'era il prestito da 275 milioni di euro chiesto al fondo Oaktree da pagare o da rinegoziare a maggio 2024. Neanche il mandato a Goldman Sachs per cercare investitori.

Impianto comune a San Siro ipotesi ormai meno probabile

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Per il nuovo stadio di Milan e Inter a San Siro, d'altronde, ancora non ci siamo. Le nuove condizioni chieste ai club, dopo il dibattito pubblico, costano 100 milioni di euro in più. Alcune, secondo il 'CorSera' (come quella di distanziare maggiormente l'impianto dalle abitazioni) per i club sono (erano?) irrealizzabili.

Sempre ammesso che non riemerga il tema del vincolo. Inoltre, ha evidenziato il quotidiano generalista, si avvicinano le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e si possono fare meno lavori davanti al 'Meazza', che ospiterà la cerimonia inaugurale. Tutti motivi che fanno propendere a dire come il piano originario sia ora il meno probabile.

Anche per una questione di costi: quattro anni fa costruire un nuovo stadio insieme, a Milan e Inter, sarebbe costato 600 milioni di euro. Ora si è arrivati ad un miliardo. San Siro, probabilmente, resterà senza calcio. Milan, Maldini piazza un colpo di mercato in Serie A >>>

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