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Nuovo Stadio Milano, avanti per la Cattedrale: Sala stringe i tempi

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Per il nuovo stadio di Milano c'è distanza tra Milan, Inter e Comune. Ma il Sindaco vuole chiudere la questione nel giro di 8 mesi. Il punto

Daniele Triolo

Si parla molto, nelle ultime ore, della realizzazione del nuovo stadio di Milano, il progetto voluto da Milan e Inter per il quale la Giunta Comunale ha già dichiarato l'interesse pubblico.

Se ne parla perché vista l'incertezza sulle tempistiche per l'avvio dei lavori e le tante incognite legate a questioni extra, quali, ad esempio, ricorsi al TAR già depositati, Milan e Inter hanno pensato di iniziare a sondare aree alternative a quella di San Siro. Laddove, ovvero, dovrebbe sorgere il nuovo impianto sportivo, al fianco del 'Giuseppe Meazza' che sarà parzialmente demolito.

Milan e Inter hanno scelto di costruire la 'Cattedrale', progettata dallo studio Populous. Ma, nel frattempo, i rapporti con il Comune di Milano si sono fatti freddini. Ecco perché, come riferito da 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola, hanno iniziato a pensare ad un 'piano B': costruirlo fuori città. L'area ex Falck di Sesto San Giovanni è favorita, anche se lì ci sono ancora incertezze sulle spese di bonifica e tempi incerti su un eventuale nuovo piano di mobilità.

Da Palazzo Marino, però, non si deroga dalla strada tracciata per il nuovo stadio di Milano in zona San Siro dal Sindaco Giuseppe Sala. Ma a patto che ci sia un necessario coinvolgimento della popolazione in un dibattito pubblico. Si tratta, ha scritto la 'rosea', di una procedura prevista dalla legge nazionale ed obbligatoria per le opere superiori a 300 milioni di euro. Tra stadio e restyling area la spesa stimata per Milan e Inter sarà di 1,2 miliardi di euro.

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Da lì, dunque, dal dibattito pubblico, emergeranno le linee guida da seguire per la realizzazione (o meno) del nuovo stadio di Milano. Unica, possibile, deroga al dibattito sarebbe stata l'emergenza CoVid. La Giunta Comunale, però, non si è appellata alla norma che prevedeva di non farlo per problemi sanitari. Milan e Inter si aspettavano un'accelerazione post-elettorale che, dal loro punto di vista, non c'è stata.

Perlomeno, un ok sul 'masterplan'. Per poter far partire il progetto esecutivo, poi, dovrebbero spendere 20 milioni di euro: troppi, visto che c'è incertezza sulla realizzazione del nuovo stadio a Milano. Dal Comune, invece, filtra la volontà di far rientrare tutto nei tempi: massimo entro 8 mesi, prima dei 12, quindi, che sono il massimo per legge. Così facendo ci sarebbero buone chance di riuscire a far partire i lavori per il 2023.

Nel frattempo, ha commentato 'La Gazzetta dello Sport', ha preso corpo la possibilità che, sulla vicenda, sia anche indetto un referendum. La scadenza per la presentazione delle firme è il 5 marzo prossimo. Affinché sia valido, dovrà recarsi al voto il 50% più uno degli ultimi elettori comunali (circa 250mila persone). In questa situazione, la chiosa, non è casuale però che Milan e Inter abbiano scelto, come coordinatore del progetto, quel Giuseppe Bonomi che ha gestito la trasformazione dell'area ex Falck di Sesto San Giovanni. Milan, in vista un ritorno a sorpresa: le ultime news di mercato >>>

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