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Paquetà al decollo: estro e sostanza per il Diavolo

Lucas Paquetà, Milan, @acmilan

Paquetà cresce sempre di più: coinvolto nel gioco da subito, fa crescere anche la squadra. Ha già trovato il gol, in tempi alla Kakà e anche Calha ne giova.

Stefano Bressi

Ci ha messo sette partite per trovare il primo gol con la maglia del Milan. Tempistiche appena appena più lunghe di Kakà, che ce ne aveva messe sei, segnando il primo gol in un Derby vinto 3-1. Stiamo ovviamente parlando di Lucas Paquetà. La dinamica della rete però è praticamente la stessa: cross dalla destra sotto la Curva Sud e tocco vincente. Diversa l'esecuzione: Paquetà si è cordinato al volo di sinistro, mentre Kakà aveva colpito di testa. A Ricky il cross lo aveva fatto proprio Gennaro Gattuso, ora allenatore di Paquetà ed entusiasta del suo nuovo brasiliano.

Nel corso di questo primo mese, Gattuso ha speso parole d'oro per Paquetà, che lo ha sorpreso per intelligenza tattica e capacità di adattamento. Non solo qualità da brasiliano, ma anche attitudini da giocatore europeo. Ecco che dunque è già diventato un intoccabile: 7 partite su 7 da titolare. Gattuso gli chiede sacrificio, ma non vuole assolutamente spegnere l'indole brasiliana: quando gioca di suola è uno spettacolo. Intanto, aumentano le partite giocate e aumentano i dati positivi delle sue prestazioni: tocca più palloni (dai 42 iniziali ai 53 di domenica), fa più passaggi nella metà campo avversaria (dai 17 iniziali ai 25 di domenica) creando di più.

L'ex Flamengo è sempre più coinvolto nel gioco del Milan, scrive La Gazzetta dello Sport. A beneficiarne è ovviamente tutta la squadra. In modo particolare Hakan Calhanoglu, che era rimasto un po' orfano di Giacomo Bonaventura, faticando non poco, e che ora ha dato segnali di risveglio, duettando col brasiliano e giocando con molta più serenità. Quando i due dialogano, il Milan ne esce quasi sempre fuori benissimo. Gattuso è soddisfatto, ma non si dimentica di chiedere anche sacrificio dietro. Anche in questo, però, Paquetà è un maestro. Tra i 4 e i 7 palloni recuperati ogni partita, non male per uno che è stato presto come fantasista. Ha una fisicità non indifferente che gli consente anche di lavorare in interdizione.

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