Nonostante le parole dell'amministratore delegato Giorgio Furlani ("Non abbiamo necessità di fare sacrifici"), i tifosi ora si aspettano i fatti. È evidente, però, che se la proposta dovesse salire intorno ai 70 milioni di euro, per il Milan non sarebbe facile dire di no. Anche perché da qualche parte il club deve pur recuperare gli introiti della mancata qualificazione in Champions League, che ammontano a quasi 100 milioni di euro.
In panchina niente Italiano. Il Milan per ora è spettatore
—Il 'Piano B' al quale il Milan lavora, ha rivelato il 'CorSera', è vendere i giocatori non più al centro del progetto. Con il Milan impegnato solo in campionato, d'altronde, non servirà una rosa troppo ampia. Principali indiziati a partire? Theo Hernández, Malick Thiaw, Yunus Musah e Samuel Chukwueze. Il Milan dovrà provare, ad ogni modo, a tenersi un gioiello come Reijnders. Poi, oltre al tema dei rinnovi di contratto (ok Theo, ma c'è anche Mike Maignan ...) quello relativo al nuovo allenatore al posto di Sérgio Conceição.
Il candidato forte di Tare per il Milan era Vincenzo Italiano. Il quale, però, sembra orientato a rimanere al Bologna con rinnovo contrattuale e stipendio da big dopo la vittoria della Coppa Italia. I nomi caldi, dunque, sono Massimiliano Allegri e Antonio Conte. Ma il primo può finire al Napoli se il secondo va alla Juventus. E il Milan fa da spettatore. Più indietro la candidatura di Thiago Motta e occhio a Roberto Mancini.
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