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Sacchi: “De Ketelaere? Per Maldini un campione. Il vero rimpianto è un altro”

intervista Sacchi AC Milan Pioli
Arrigo Sacchi ha parlato di alcuni giocatori che hanno lasciato il Milan e che stanno facendo bene, come Brahim Diaz e De Ketelaere
Emiliano Guadagnoli Redattore 

Il Milan si prepara per la partita di questa sera contro il Rennes. I rossoneri si giocano l'andata dei playoff di Europa League. Sulle pagine de 'La Gazzetta dello Sport' è presente anche il pensiero di Arrigo Sacchi. L'ex allenatore del Diavolo non ha parlato della gara, bensì di alcuni giocatori che hanno lasciato il Milan e che stanno facendo bene, come Brahim Diaz e De Ketelaere. Ecco il suo pensiero.

Sacchi sui rimpianti del Milan

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"La meraviglia di Brahim Diaz con la maglia del Real Madrid in Champions, la costante crescita di De Ketelaere con l’Atalanta, il ruolo sempre più determinante di Calhanoglu nell’Inter capolista. Sono tre motivi di rimpianto per il Milan, su questo non c’è dubbio, perché erano giocatori rossoneri che, per una ragione o per l’altra, se ne sono andati. A questi, volendo, si potrebbero aggiungere pure Kessie, che ha appena vinto la Coppa d’Africa, e Paquetà, che gioca in pianta stabile con il Brasile. Gli ultimi due elementi citati, tuttavia, a mio avviso non appartengono alla categoria dei grandi".


Milan, Sacchi su Brahim Diaz e De Ketelaere

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"Su Diaz il discorso è abbastanza semplice. Se il Real ti presta un giocatore e vede che sta migliorando e che gli può servire, è logico che se lo riprenda. Ancelotti mi ha spiegato che in Italia è cresciuto parecchio, anche dal punto di vista fisico: vuol dire che al Milan hanno lavorato bene su di lui. Diverso il ragionamento da fare su De Ketelaere. Sta giocando molto bene nell’Atalanta, dopo una stagione difficile in rossonero. Ciò significa che Maldini ci aveva visto giusto: l’aveva voluto a tutti i costi e lo considerava un potenziale campione. Il fatto è che con gli stranieri bisogna avere pazienza, e invece noi italiani pretendiamo sempre il massimo senza concedere loro il tempo per integrarsi. Calhanoglu, infine, è un vero rimpianto, forse il più grosso: sta dimostrando di essere un regista di altissimo livello". LEGGI ANCHE: Loftus-Cheek come Milinkovic-Savic? Pioli lo esalta: il paragone regge?

 

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