Ecco svelato il filo rosso che ha unito Max e Gasp domenica sera, il dolore per la scomparsa di un affetto importante. Ma la partita ci ha raccontato tanto altro, superando la tristezza del prepartita. Si sono viste in campo due squadre con mentalità ben distinte. Grande Roma nel primo tempo fino al gol del Milan, bravo a resistere ai colpi dei giallorossi, riuscendo anche a controbattere con successo con due ripartenze: la prima targata Leao-Pavlovic ha portato al gol vittoria di quest'ultimo, la seconda guidata da Bartesaghi che ha servito il pallone del 2-0, poi sbagliato, a Fofana. Il secondo tempo è iniziato con diverse occasioni buttate via dai rossoneri per raddoppiare e si è concluso con il grande momento di Mike Maignan, tornato decisivo dopo aver neutralizzato il calcio di rigore di Paulo Dybala.
"Dal pianto per Galeone si è passati così al rimpianto. Anzi, ai rimpianti", afferma Zazzaroni. I maggiori pensieri li ha la Roma, che ha sprecato un'occasione d'oro contro un Milan senza i due pesi massimi Pulisic e Rabiot, ma con un Modric che ha saputo illuminare ancora una volta il cielo sopra San Siro. Sicuramente più dolce è il rimpianto del Milan, colpevole di non essere riuscito a chiudere prima la partita, ma che si conferma squadra tosta, con una mentalità nuova e un leader assoluto di 40 anni.
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