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Milan-Maldini, addio: spaccatura con Cardinale. Via anche Massara

Cardinale Maldini AC Milan
Gerry Cardinale ha licenziato Paolo Maldini e Frederic Massara. Il Milan cambia rotta. I motivi della separazione tra le parti
Daniele Triolo Redattore 

Paolo Maldini e Frederic Massara fuori dal Milan per volere di Gerry Cardinale. Il club rossonero cambia decisamente rotta e 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha provato a ricostruire cos'è successo nella convulsa giornata di ieri. Quali sono i motivi che hanno portato alla rottura?

Cardinale e Maldini, secondo la 'rosea', si sono incontrati ieri mattina in hotel e l'incontro non è andato bene. In quel colloquio Cardinale è arrivato alla decisione che con Maldini non si può continuare a lavorare. Tale scelta, logicamente, avrà un effetto a catena sul Milan: con il direttore tecnico, lascerebbe il club anche il direttore sportivo Massara.


Rivoluzione Milan, Cardinale fa fuori Maldini e Massara

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Diverso, al contrario, il destino dell'allenatore Stefano Pioli. Resterà in panchina: gode della fiducia della proprietà e comincerà lui questo nuovo ciclo rossonero. Il fondo RedBird di Gerry Cardinale, proprietario del Milan da un anno, non è soddisfatto di come sia andata la stagione 2022-2023 del Diavolo.

Il quinto posto finale in campionato è diventato quarto (ultima piazza utile per la qualificazione in Champions League) soltanto grazie alla penalizzazione della Juventus. Sotto accusa lo scorso mercato estivo condotto da Maldini per il Milan: negativi Charles De Ketelaere, pagato 35 milioni di euro e Divock Origi, arrivato a parametro zero ma tra i più pagati della squadra.

Inoltre, praticamente mai utilizzati Sergiño Dest, Aster Vranckx e Yacine Adli. Unica eccezione, Malick Thiaw. È evidente, però, secondo 'La Gazzetta dello Sport', come i contrasti tra Cardinale e Maldini per il futuro del Milan si allarghino alla visione delle decisioni sul calciomercato da intraprendere per il prossimo futuro.

Maldini più per 'scelte di garanzia', da Domenico Berardi a Marko Arnautovic; Cardinale, al contrario, maggiormente attratto da un modello di calcio più basato sulla rivalutazione dei talenti (acquistare giocatori giovani e venderli nel momento giusto per alimentare un circolo virtuoso) e sull'uso dei dati come chiave per le scelte.

Ora poteri nelle mani di Furlani con Cardinale più presente

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Idee che appaiono molto poco conciliabili con l'autonomia chiesta da Maldini sul mercato. Il Milan di Cardinale non sostituirà Maldini e Massara, ma proverà il 'lavoro di squadra'. Cardinale molto più coinvolto nelle dinamiche del club e molto più presente a Milano; più poteri all'amministratore delegato Giorgio Furlani come figura chiave per le decisioni strategiche.

Si chiuderà, così, ufficialmente nelle prossime ore l'era di Maldini nel Milan. Tifosi sotto shock per questo addio brusco e sorprendente. In fin dei conti, il rinnovo del contratto di Rafael Leão, sigillato all'unisono da Furlani, Maldini e Massara e ufficializzato qualche giorno fa, è roba del mese scorso, mica preistoria.

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