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Milan, Letizia: “A Milanello serve una ripulita. Cardinale non ha bisogno …”

Gerry Cardinale RedBird AC Milan
Il giornalista Francesco Letizia ha stilato un lungo ed interessante editoriale incentrato sul Milan e sui recenti viaggi a New York
Fabio Barera Redattore 

Il giornalista Francesco Letizia ha stilato un lungo ed interessante editoriale sulle colonne di 'Sportitalia' questa mattina, soffermandosi in modo particolare sul Milan e sui recenti viaggi della dirigenza. Ecco, dunque, le sue parole.

Milan, Letizia: "Stagione disastrosa, nessun alibi". Poi 'difende' Cardinale

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"C’è un solo modo per salvare la faccia in una stagione disastrosa, che sul campo ormai non può più essere aggiustata. Sfruttare la profonda crisi irrevocabile e renderla un’opportunità per sconfessare completamente ogni scelta fatta nella sciagurata estate scorsa. E’ quello a cui si sta pensando incessantemente nel triangolo Stati Uniti-Londra-Quarto piano di Casa Milan. Nessun alibi, c’è solo da cospargersi il capo di cenere e dimostrare di poter, saper e voler fare diversamente. Fare determinate scelte poteva essere lecito. Ma prendere atto di un fallimento che non ammette repliche è ciò che un gruppo di persone lungimiranti e intelligenti deve fare, senza alternative".


"Ciascuno ha la sua fetta di responsabilità e ne è evidentemente conscio. Non si arriva in determinate posizioni per caso. Gerry Cardinale, brillante uomo di affari e filantropo, non ha bisogno dell’uomo della strada che lo rimproveri col ditino, pretendendo di insegnargli come si sta al mondo. Sarà certamente cosciente dei propri errori di strategia e non ho motivo di dubitare che sia al lavoro per correggerli. Il più grande errore dal management del Milan (citofonare anche Giorgio Furlani)? Non voler comprendere che il calcio non è un’azienda qualsiasi".

"Un fondo di investimento deve produrre utili e ..."

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"E’ altrettanto sbagliato però sottovalutare che il volano di tutto questo è di matrice sportiva. Se si va a picco in campo, il destino è di andare a picco anche in tutto il resto. Ma questa è forse la vera garanzia per i Milanisti. A differenza di un magnate singolo, che da un giorno all’altro può avere mille motivi per ridimensionare e chiudere i rubinetti, un fondo di investimento DEVE produrre utili, DEVE valorizzare l’assett e DEVE garantire degli standard qualitativi elevati. Non è il percorso che piace ai tifosi, che giustamente la metterebbero sul campo, sul giocatore in più o in meno, ma il traguardo dovrebbe essere esattamente lo stesso e tanto dovrebbe bastare".

 

"Salirà notevolmente la percentuale del calcio italiano. Non aver preso un allenatore italiano di livello (Conte? De Zerbi? Gasperini? Allegri? Uno di questi per forza!!!) e non aver puntato su un paio di acquisti che sappiano quanto pesi la maglia del Milan sono stati la condanna “di campo” di questa squadra. Il nuovo direttore sportivo servirà a questo. Arriverà di certo, ma è inutile oggi fare il “tifo” per tizio o caio, specie agitando la bandiera degli acquisti giusti o sbagliati in carriera. Il Milan di Ibra-Furlani-Moncada non ha un problema di acquisti sbagliati, che sono anche meno di altre realtà elogiate continuamente. Ma di disciplina e professionalità nello spogliatoio, nonché di presenza politica fuori dal campo, in Lega".

Milan, Letizia: "Arbitri imbarazzanti oltre ogni limite"

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"Come con gli arbitri (imbarazzanti oltre ogni limite, cosa che non fa notizia quanto dovrebbe), come con le istituzioni. Serve una profonda ripulita – già iniziata a gennaio – a Milanello, dove i giocatori non ingrassano certo per via di RedBird. O escono la sera per colpa dei dirigenti, o commettono errori ridicoli per logiche aziendali. In campo, alla fine, ci vanno loro. I tifosi troppo spesso lo dimenticano. A chi tocca tenerli in riga? Certo, ad allenatore top e direttore sportivo di campo, torniamo sempre lì dove oggettivamente il Gruppo di lavoro di Casa Milan ha sbagliato. Ma il Milan a gennaio lo ha già dimostrato col mercato. Sa ammettere i propri errori e correggerli, mettendo da parte la presunzione del voler aver ragione per forza. Non resta che aspettare che ciò avvenga anche in questo ambito".