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Milan, la contestazione dei tifosi rossoneri ha colpito dove più fa male

Daniele Triolo Redattore 
Milan, la Curva Sud contro Furlani, Ibra e Cardinale: cori per Maldini | VideoMilan, la Curva Sud contro Furlani, Ibra e Cardinale: cori per Maldini | Video
L'eco della contestazione dei tifosi del Milan, andata in scena nella giornata di sabato, è arrivata anche all'estero. Soprattutto negli USA

Il 'Corriere dello Sport' oggi in edicola è tornato a parlare della contestazione che i tifosi del Milan hanno messo in atto nella giornata di sabato. Prima, nel pomeriggio, nel piazzale antistante 'Casa Milan', sede del club rossonero. Successivamente, in serata, a 'San Siro', in occasione dell'ultima partita di campionato contro il Monza.

Milan, l'eco all'estero della contestazione dei tifosi

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Striscioni e cori contro il proprietario Gerry Cardinale del fondo RedBird e i suoi finanziatori del fondo Elliott. Poi contro il Senior AdvisorZlatan Ibrahimović, il Presidente Paolo Scaroni, l'amministratore delegato Giorgio Furlani e il direttore tecnico Geoffrey Moncada. Osannato, invece, Paolo Maldini, fatto fuori dall'attuale proprietà nel giugno 2023.

Le immagini della protesta, tanto pacifica quanto dura, hanno varcato i confini nazionali e sono arrivate all'agenzia di stampa britannica 'Reuters', al tabloid britannico 'Daily Mail' ed al prestigioso 'New York Times', che ha pubblicato la foto della Curva Sud che - allo stadio - invitava tutti ad andarsene a casa ('Go Home') nelle pagine web del suo 'The Athletic'. Insomma, un impatto fortissimo, ripreso anche dalla 'ESPN'.

Elliott prima e RedBird poi hanno sempre tenuto all'immagine

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Fa rumore il fatto che 'NYT' e 'ESPN', canali di informazione statunitense, abbiano ripreso la contestazione dei tifosi del Milan verso la proprietà. Soprattutto perché, come evidenziato dal 'CorSport', il board rossonero - con Elliott prima e ora con RedBird - è sempre stato molto attento all'immagine che il Milan ha nel mondo, in particolare, ovviamente, negli Stati Uniti d'America. La protesta, di fatto, ha colpito dove più ha potuto fare male.