Da una parte la proprietà cinese, che ha rifiutato un'offerta da 450 milioni di euro. Dall'altra, gli americani, che aspettano la restituzione del loro prestito. In mezzo, gli arabi, che fiutano l'aria. L'Uefa ha scoperchiato il pentolone di Casa Milan, e ora anche i tifosi iniziano a dubitare delle promesse di Marco Fassone. E' quanto scrive l'edizione odierna di Repubblica. Ieri un meeting tra Fassone, Patuano e Scaroni, tre membri italiani del cda. L'obiettivo era studiare vie legali per isolare la parte cinese, ovvero il presidente Yonghong Li e i consiglieri Han Li, Lu Bo e Xu Renshuo.
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Milan, i cinesi rifiutano 450 milioni: e intanto Fassone li mette all’angolo
Questi ultimi non hanno nessuna intenzione di cedere il club, come dimostra il rifiuto dell'offerta di un gruppo internazionale. Il nuovo nome sarebbe quello di mister Xia, attivo nel settore immobiliare e pronto a investire 250 milioni, mentre rispunta la vecchia opzione del gruppo che fa capo all'immobiliarista di Dubai Al-Falasi. I cinesi - continua Repubblica - non scendono sotto una cifra di 750 milioni di euro.
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Ad aiutare, inoltre, non c'è la catena di controllo del Milan, che rimanda a paradisi fiscali come il Lussemburgo attraverso la Rossoneri Sport Investimenti Luxembourg, la Rossoneri Champion Investment Luxemburg e la Rossoneri Sport Investment Co. Limited di Hong Kong. Nessun atto ufficiale permette di individuare un proprietario.
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