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Milan, la contestazione dei tifosi: invocato Maldini, da Furlani a Ibra tutti colpevoli

Daniele Triolo Redattore 
Ieri la dura contestazione dei tifosi rossoneri sotto 'Casa Milan' e a 'San Siro' non ha risparmiato davvero nessuno. Ecco com'è andata

Ieri, nel giorno di Milan-Monza, partita della 38^ e ultima giornata della Serie A 2024-2025, i tifosi rossoneri hanno riservato alla dirigenza del club meneghino una delle contestazioni più feroci degli ultimi anni. Allarmante, perché non ha coinvolto soltanto gli ultras della Curva Sud rossonera, ma anche i 'semplici' tifosi e le famiglie. Insomma, i milanisti tutti.

Milan, la giornata di contestazione dei tifosi

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Si sono dati appuntamento per le ore 17:00 davanti 'Casa Milan', sede del club (in 3mila secondo la Questura, in 5mila secondo gli organizzatori), per protestare nei confronti delle scellerate scelte sportive che hanno portato alla disastrosa stagione appena andata in archivio.

Lo Scudetto vinto da Antonio Conte, il sogno dei tifosi del Milan un anno fa per la panchina, ha acuito molto rimpianti e rabbia per una stagione conclusa senza piazzamento alle coppe. Nella contestazione dei tifosi del Milan, invocato Paolo Maldini, invitato Gerry Cardinale - proprietario del Diavolo - a vendere e ricordato Silvio Berlusconi al grido di 'C'è solo un Presidente'.

Allo stadio hanno invitato tutti ad andare a lavorare

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I tifosi rossoneri non hanno risparmiato nessuno: i Singer, Paolo Scaroni, Giorgio Furlani, Geoffrey Moncada e anche Zlatan Ibrahimović. Si aspettano dimissioni collettive. Parlavano, in maniera eloquenti, cori come 'Avete annientato il Milanismo per il fatturato'.


Quindi, mostrando lo striscione 'Liberate il Milan', il corteo dei sostenitori milanisti ha raggiunto lo stadio di 'San Siro' per Milan-Monza. All'interno dello stadio, gli ultras, presenti solo per 18' prima di abbandonare gli spalti, si sono posizionati scrivendo la scritta 'Go Home', andate a casa. Spalle al campo, invitando tutti ad andare a lavorare.