Reijnders ha mantenuto il suo rendimento alto e costante, nel Milan, nonostante il cambio di allenatore (da Paulo Fonseca a Sérgio Conceição) e malgrado la pessima stagione corale del Diavolo. Il tutto, pur cambiando spesso ruolo: una volta regista, una volta mezzala, un'altra trequartista.
Ogni volta che Reijnders è andato in gol, il Milan ha fatto risultato. Eccezion fatta per la sconfitta in casa del Torino. Ha realizzato reti importanti, contro Monza, Verona, Empoli, Como, Bruges. Ha timbrato il cartellino nei big match contro Roma, Inter e Real Madrid. Numeri importanti e ancora sette (si spera otto, visto che ha l'obiettivo di vincere la Coppa Italia) partite per poterli migliorare.
Praticamente sempre titolare, nel Milan e in Nazionale
—Rispetto alla scorsa stagione, ha ricordato il quotidiano sportivo nazionale, inoltre, i tiri in porta di Reijnders sono più che triplicati (da 0,25 a 0,87 a incontro) e la percentuale realizzativa si è impennata (dal 10% al 23%). Ha saltato una sola partita per squalifica e solo in un'altra è partito dalla panchina: per il resto, sempre titolare e intoccabile.
Così come lo è diventato anche nell'Olanda, conquistandosi i complimenti di ex rossoneri illustri come Marco van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkaard. A proposito di van Basten: l’ultimo olandese del Milan andato in doppia cifra in Serie A era stato proprio lui. LEGGI ANCHE: Calciomercato, un Milan più italiano: Chiesa, Ricci e due colpi clamorosi >>>
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