Portarsi a casa la coppa nazionale, però, per il Milan rappresenterebbe un degno modo di salutare questa stagione e per Conceicao il modo meno amaro di porre fine alla sua esperienza di allenatore rossonero. Consegnerebbe un secondo trofeo nella bacheca di Via Aldo Rossi dopo la Supercoppa di Riyadh (Arabia Saudita), consentendo, oltretutto, al Diavolo di disputare Europa League e 'Final Four' di Supercoppa Italiana l'anno venturo.
Vincere la Coppa Italia, però, è obiettivo da centrare
—Il Milan, così, continuerebbe a restare in Europa (seppur nel torneo secondario) e a incassare un buon bottino di milioni di euro. Non sarà semplice, però, superare l'Inter nel doppio derby in semifinale ed eventualmente una tra Bologna ed Empoli nella finale del prossimo 14 maggio allo stadio 'Olimpico' di Roma. Anche perché i numeri stagionali del Milan, tra Paulo Fonseca e il suo successore Conceicao, sono tutt'altro che positivi.
Con Fonseca il Milan aveva ottenuto 12 vittorie in 24 partite, con 6 pareggi e 6 sconfitte per una media-punti complessiva di 1.75; oggi il ruolino di marcia del tecnico ex Porto dice 10 successi in 20 gare con 3 pareggi e 7 ko per una media-punti di 1.65. Adesso però ha davanti a sé l'ultimo traguardo da raggiungere, prima che il club dia il via all'ennesima rivoluzione. Sarebbe un bel modo di dirsi addio, no? LEGGI ANCHE: Maignan, Theo Hernández e gli altri: chi può lasciare il Milan a giugno >>>
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