'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha dedicato un approfondimento a Sergio Conceicao, allenatore portoghese che, in appena 8 giorni, si è preso già il Milan. Lunedì 30 dicembre ha svolto il suo primo allenamento a Milanello e il lunedì successivo, 6 gennaio, ha vinto già un primo trofeo, la Supercoppa Italiana, battendo in finale l'Inter in rimonta dopo aver già ribaltato la Juventus nella gara precedente.


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Conceicao già re del Milan: il lavoro tattico e psicologico dell’ex Porto
Il corso di Conceicao al Milan è iniziato bene. Per centrare l'obiettivo, però, ha evidenziato la 'rosea', ha già lavorato tanto. Ha curato particolari tattici e psicologici e vinto la febbre alta mettendoci il cuore. Rispetto a Paulo Fonseca, si è presentato nello spogliatoio con un doppio biglietto da visita: quello da grande ex calciatore e quello dell'allenatore che, con il Porto, ha vinto ben 11 titoli.
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—Conceicao è un leader, un trascinatore, un sergente di ferro. Per il quotidiano sportivo nazionale, una sorta di 'Antonio Conte portoghese'. I giocatori del Milan sapevano che stava arrivando uno così nella quotidianità di Milanello e si sono mentalmente sintonizzati subito su questa lunghezza d'onda. Fonseca non era percepito così. I giocatori hanno cambiato approccio sin da subito, dal primo allenamento: tanto impegno, tante corse, pochi sorrisi.
Poi, rispetto a Fonseca, che parlava di gioco offensivo e dominante e di calcio posizionale in una squadra non abituata, Conceicao si è presentato con il pragmatismo: chi se ne frega del tiki-taka, buttiamola dentro e pensiamo a vincere in ogni modo. Una rivoluzione. I giocatori del Milan, per il quotidiano sportivo nazionale, avevano bisogno di questo cambio di prospettiva che li facesse uscire dal tunnel in cui si erano infilati.
Se i giocatori del Milan vanno 'in guerra' con lui ...
—Conceicao non è un amico dei giocatori, sebbene come si è visto nei festeggiamenti post-Supercoppa, a loro tiene e, se può, tende a fare gruppo con loro. Lui vuole vincere e ti dimostra con i fatti che, se lo segui, i risultati arrivano. Pretende impegno massimo in allenamento e, in partita, l'applicazione dei concetti trasmetti durante la settimana di lavoro a Milanello. Motivo per cui nell'intervallo di Juventus-Milan ha tuonato: non riscontrava tutto questo.
Uno come Conceicao, per i giocatori del Milan, è impossibile da non ascoltare: è autorevole, ti provoca una reazione. Guardate la partita di Theo Hernández contro l'Inter. E poi ha lavorato anche sulla tattica. Il suo Milan sta sviluppando anche l'abitudine a stare 'in trincea', elmetto in testa, a difendere compatti e concentrati per poi ripartire. Così si evita di subire transizioni offensive.
Allenatore molto accorto, ha rivitalizzato la fascia sinistra con Theo e Rafael Leão e sviluppato già un paio di moduli sui quali lavorare. Se i giocatori continueranno a seguirlo così, andando 'in guerra' con lui, ne potremo vedere delle belle. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Moncada mette 30 milioni per un top player della Liga >>>
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