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Jacobelli: “RedBird, i tifosi del Milan non sono e non saranno mai clienti”

Jacobelli: 'RedBird, i tifosi del Milan non sono e non saranno mai clienti'
Xavier Jacobelli, su 'Tuttosport', ha parlato del peccato originale di Gerry Cardinale del fondo RedBird e proprietario del Milan
Daniele Triolo Redattore 

Il giornalista Xavier Jacobelli, sulle colonne di 'Tuttosport' oggi in edicola, ha parlato del Milan alla luce della contestazione dei tifosi rossoneri, avvenuta nella giornata di ieri prima sotto la sede del club e poi proseguita allo stadio di 'San Siro' durante Milan-Monza.

Jacobelli: "Milan, il peccato originale di Cardinale"

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"I vertici del Milan sono prigionieri di un peccato originale e l'ha commesso Gerry Cardinale - ha esordito Jacobelli nel suo editoriale -. La durissima contestazione dei sostenitori rossoneri segnala che la misura è colma. E non è solo questione dell'annata fallimentare conclusa ieri sera".


Jacobelli ha poi specificato cosa intendesse dire. "L'Associazione Calcio Milan non è e non sarà mai un'azienda come quelle gestite da RedBird. I tifosi del Milan non sono e non saranno mai clienti. Sono e saranno sempre tifosi: fedelissimi alla storia, alla maglia, alla passione".

"Strategie di mercato sbagliate di chi non è del mestiere"

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Tifosi che, in questi anni, hanno sopportato il licenziamento di Paolo Maldini, allenatori non rivelatisi all'altezza come Paulo Fonseca e Sérgio Conceição, strategie di mercato sbagliate "di chi non è del mestiere" per dirla con Jacobelli, le settimane infinite a cercare il direttore sportivo, maglie orripilanti e storico logo da cui sparisce il nero.

"No, non si può passare sopra così a 125 anni di storia - ha sentenziato Jacobelli sul Milan -. Non si può sradicare il Totem Maldini senza pensare alle disastrose conseguenze". In sede, secondo il giornalista di 'Tuttosport', da un pezzo si sono dimenticati dei milanisti e del Milanismo. L'anima del Milan, incarnata nei tifosi, insomma, ieri ha parlato chiaro e se a New York pensavano che il Diavolo non avesse un’anima, si sbagliavano di grosso.