"Non sapevo di pressioni sulla società. Dissi alla società che servivano più biglietti, volevo più tifosi allo stadio che potessero incitare la squadra". È questa la testimonianza di Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter, che, mercoledì mattina, è stato ascoltato dalla polizia nell'ambito dell'inchiesta ultras che ha fatto finire in manette molti degli esponenti della Curva Sud del Milan e della Curva Nord nerazzurra.
RASSEGNA STAMPA
Inchiesta ultras Inter, Inzaghi e i contatti con Ferdico: violato articolo 25?
Come riferito da Tuttosport, Inzaghi ha confermato di aver avuto contatti con Marco Ferdico, leader della Curva Nord, senza però denunciare alcun tipo di tono intimidatorio. Tuttavia, la sua ammissione pone l'Inter in una posizione delicata, specialmente in relazione all'articolo 25 comma 10 del Codice di Giustizia Sportiva.
Questo articolo vieta ai tesserati di avere rapporti con esponenti di gruppi di tifosi che non siano associati ufficialmente alla società. Nel caso specifico, il procuratore sportivo Chinè ha la responsabilità di avviare un procedimento che potrebbe portare a sanzioni per l'allenatore e i giocatori coinvolti.
Le conseguenze variano da sanzioni economiche (da 10mila a 50mila euro per le società di serie A) a pene più severe, come l'esclusione da alcune partite di campionato. Questo non solo influirebbe sulla preparazione della squadra, ma anche sul morale del gruppo, che si troverebbe a dover affrontare un periodo di incertezze.
In un eventuale processo sportivo, inoltre, potrebbe avere ripercussioni anche sulla reputazione della società. In definitiva, la questione non è solo legata alla legalità dei contatti, ma anche all'immagine e stabilità dell'Inter in un momento in cui il sostegno dei tifosi è cruciale. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Derby con l'Inter per un super colpo in attacco >>>
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