Derby Inter-Milan, Capello: "Presunzione nelle scelte di Inzaghi"
—Per Capello, infatti, l'Inter ha sì fatto un'impresa in Champions eliminando i tedeschi del Bayern Monaco nel doppio confronto ma, per il tecnico di Pieris, "gli episodi e le assenze per Vincent Kompany hanno avuto il loro peso. E per me non è un caso che dopo siano arrivati i k.o. contro Bologna e Milan. Di mezzo ci vedo un po’ di presunzione, anche nelle scelte di Inzaghi, che ha fatto uso massiccio del turnover in un derby che valeva comunque una finale. Simone ha vinto parecchie volte la Coppa Italia - già con la Lazio prima e a Milano poi - e ora mi è parso l’abbia snobbata un po’ troppo".
"Milan, anche vincere la Coppa Italia non salverebbe l'annata. Ma ..."
—Capello ha poi scritto, sulla 'rosea', del valore della Coppa Italia. "C'è la solita diatriba: conta poco quando si perde, ma moltissimo quando si vince. Prendiamo il Milan, che adesso avrà la possibilità di alzare il secondo trofeo stagionale, come spesso ha ricordato Sérgio Conceição anche di recente. Bene, che sia chiara una cosa: anche battere il Bologna a Roma il 14 maggio non salverebbe un’annata in cui non lotti nemmeno per qualificarti in Champions. Poi certo, vincere un trofeo è meglio che non vincerlo, a maggior ragione se è ormai l’unica via per centrare un posto nelle prossime coppe europee".
"Basterebbe la vittoria in Coppa Italia per confermare Conceição?"
—"Basterà per confermare Conceição in panchina? La domanda secondo me è mal posta - ha proseguito Capello all'indomani del derby Inter-Milan vinto dai rossoneri -: nel lavoro di un allenatore, prima ancora dei risultati in Supercoppa o in Coppa Italia, io mi concentrerei piuttosto sullo spogliatoio, chiedendomi se c’è un percorso comune che può far pensare con ottimismo al futuro. Ma queste sono considerazioni che solo chi è dentro al Milan può fare e non certo io".
"Jović? Aveva bisogno di stimoli e fiducia. Il Real Madrid non ti sceglie a caso"
—Quindi, l'analisi dell'ex allenatore del Milan negli anni Novanta è proseguita con i solisti rossoneri. "Jović, il mattatore che non ti aspetti. E non mi riferisco solamente alla doppietta, ma anche alla qualità tecnica che ha messo a disposizione della squadra pure nel primo tempo, quando il Milan non aveva ancora in mano il pallino della gara. Jović era finito fuori dai radar, ma forse gli serviva solamente ritrovare stimoli e fiducia. D’altronde il Real Madrid non ti sceglie per caso ... A me è piaciuto pure Rafael Leão, sebbene soprattutto nei primi 45’ al portoghese non siano riuscite granché le giocate".
"Ho visto Leão correre e aiutare i compagni. Chissà che ..."
—"Ma ecco, nel secondo tempo l’ho visto correre, aiutare i compagni, partecipare pure alla fase difensiva. Finalmente, mi verrebbe da dire. E chissà che vincere così un derby non faccia capire non solo a Rafa, ma un po’ a tutto il Milan cosa significhi giocare da Milan, sia collettivamente che singolarmente. Lo ribadisco: per una notte ho visto un vero Milan. La domanda allora sorge spontanea: quella di ieri, invece, non è la vera Inter? Ce lo diranno le prossime partite", ha chiosato Capello. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, possibile un colpo da urlo in Premier League >>>
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