Ieri è andata in scena la prima amichevole della tournée rossonera: Arsenal-Milan. Ecco l'analisi del match
"Diavolo da battaglia". Così titola La Gazzetta dello Sport in edicola stamattina per commentare la prima uscita stagionale del nuovo Milan di Massimiliano Allegri. Il risultato (sconfitta per 1-0) non può stare bene ai rossoneri e questo Allegri e i suoi ragazzi lo sanno. Tuttavia, è possibile trarre tante piccole indicazioni positive dal test di ieri.
L'analisi del match
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L'Arsenal si è classificata seconda in Premier League ed è stata eliminata in semifinale di Champions League per mano del PSG, poi vincitore della competizione. È uno squadrone. E lo si sapeva da prima che iniziasse la partita. Allegri, però, ha preparato attentamente il piano gara, schierando i suoi uomini con un 4-3-3 molto flessibile che - in fase di non possesso - si trasformava sempre in un 3-5-2 o, addirittura, in un 5-4-1. Una mossa azzeccata, con cui il Milan è stato in grado di limitare di molto la pericolosità offensiva degli uomini di Arteta.
Ciò che è saltato all'occhio guardando il match è stata l'applicazione e la dedizione diffusa in ogni giocatore rossonero. Corse all'indietro e scatti in pressing si sono visti persino dal capitano di ieri, Rafa Leao, spesso punzecchiato proprio per la sua scarsa attitudine difensiva. Lo sottolinea la Gazzetta: "Quanto a spirito e impegno, il Diavolo è stato da applausi e si è piegato solo a causa di un guizzo di Saka. [...] Rispetto allo scorso anno il Milan è sembrato più tosto e compatto, più ordinato e pronto a soffrire".
È già il Milan di Allegri
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Sono i primi effetti della cura Max, che sta partendo dalla fase difensiva per sistemare una squadra che ha subito troppi gol nelle ultime stagioni. Su una difesa solida, si potranno costruire le basi per una squadra competitiva e - sul piano tecnico - equilibrata. Ciò non esclude, ma anzi sostiene la pericolosità offensiva, insita negli interpreti che il Milan possiede in rosa: Pulisic e Leao sopra tutti.