In un calcio che spesso sacrifica la tecnica per la velocità, l'arrivo di Modric è un regalo per tutti, un'opportunità unica per i compagni di imparare da un vero e proprio maestro. La sua abilità di leggere il gioco e servire assist millimetrici, come quello che Gimenez e Okafor non sono riusciti a sfruttare, dimostra che la sua grandezza è ancora intatta. San Siro, del resto, sa riconoscere la bellezza.
Tattica: l'esperimento Leao e la "comfort zone" di Allegri
—Dal punto di vista tattico, il Milan ha mostrato le linee guida già viste in estate: difesa a tre, un centrocampo folto e due punte veloci. L'esperimento più interessante, voluto da Allegri, è stato l'impiego di Rafael Leao come centravanti. Il portoghese ha risposto alla grande, segnando un gol di testa da vero numero 9 prima di essere costretto a uscire per infortunio. La sua posizione è una necessità per Allegri, che nel suo 3-5-2 non può permettersi un esterno a tutta fascia. La combinazione con Christian Pulisic a supporto sembra l'unica opzione possibile ad ora.
La vera "regina delle questioni", però, rimane il modulo. Nonostante le voci, Allegri continua a insistere con il 3-5-2, una formazione che gli garantisce solidità e sicurezza. Per lui, la squadra che subisce meno gol è quella che ha le maggiori possibilità di vincere, e la difesa a tre è la sua "comfort zone".
Se è ancora presto per parlare di scudetto, l'obiettivo primario del Milan resta il ritorno in Champions League. Con la sapiente gestione del talento di Modric e l'applicazione dei principi di Allegri, il Diavolo ha tutte le carte in regola per raggiungere i suoi traguardi, viaggiando a fari spenti verso il successo.
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