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Leao continua ad essere altalenante: cosa deve fare il Milan con lui?

Rafael Leao, attaccante del Milan (credits: GETTY Images)

Rafael Leao è stato l'acquisto più oneroso della campagna estiva del Milan. Il portoghese però non ha ancora trovato la sua dimensione. Che fare con lui?

Renato Panno

ULTIME NEWS MILAN - L'estate scorsa Zvonimir Boban e Paolo Maldini decisero di optare per una scelta importante sul mercato: vendere Patrick Cutrone al Wolverhampton per acquistare un ragazzo promettente dal Lille, di nome Rafael Leao. In anni difficili per il Milan, il ragazzo del vivaio rossonero è riuscito molte volte a regalare gioie ai propri tifosi. Esempio? Il gol nel Derby dell'edizione 2017/2018 di Coppa Italia in cui regalò il passaggio del turno al Diavolo. Ma la dirigenza rossonera vide qualcosa in Rafael Leao, tanto da mettere da parte il cuore per sposare una scelta tecnica.

Il 4-3-1-2 di Marco Giampaolo, potenzialmente, esaltava al meglio le sue qualità da seconda punta, che gli avevano permesso di segnare 8 gol in campionato con il Lille. Ma subito la doccia fredda: cambio modulo e passaggio ad una sola punta davanti, posto ricoperto da Krzysztof Piatek. Il portoghese però, nelle partite successive, seppe ritagliarsi un posto come esterno d'attacco, stupendo per forza fisica, tecnica e velocità. Non sembravano esserci ostacoli per la sua ascesa, ma l'arrivo di Stefano Pioli lo relegò nuovamente in panchina dopo una prova come prima punta. Sono passati mesi, precisamente fino all'arrivo di Zlatan Ibrahimovic, prima che Rafael Leao venisse nuovamente impiegato da titolare.

Insieme allo svedese, il numero 17 rossonero sembrava creare la perfetta coppia d'attacco, prima di un nuovo cambio di rotta, a partire dal Derby di campionato perso per 4-2. Da lì in poi altre panchine e pochissime soddisfazioni. La colpa è sua o degli allenatori? Una domanda al quale nessuno può rispondere, anche se la realtà dei fatti rimane. Rafael Leao risponde presente a singhiozzo, soprattutto quando subentra dalla panchina. Nell'ultima partita contro il Genoa, Pioli lo ha ammonito pubblicamente perché non ha mai fatto quello che gli era stato chiesto. Contro la Lazio stessa cosa: a fine partita, il tecnico emiliano lo ha bacchettato per la pochissima voglia messa in campo.

Sta di fatto che il Milan non può permettersi di avere in rosa un giocatori sì dalle qualità eccelse, ma che non mette in campo lo spirito necessario. C'è ancora qualche mese per far ricredere tutti, ma Leao deve fare qualcosa in più per convincere tutti dell'investimento fatto per lui, altrimenti a giugno potrebbero esserci anche risvolti negativi. Le qualità ci sono, adesso bisogna accendere quel fuoco dentro posseduto, a detta di Gennaro Gattuso, da Patrick Cutrone. Ralf Rangnick al Milan è cosa fatta: dalla Germania frenano, continua a leggere >>>

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