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INTERVISTE

Tassotti: “Lazio-Milan, punto su Immobile e Kessié”

L'intervista di Mauro Tassotti su Lazio-Milan di domani in Serie A a 'Tuttosport' | AC Milan News (Getty Images)

Mauro Tassotti, doppio ex di Lazio e Milan, ha parlato a 'Tuttosport' della partita e della corsa Champions di ambedue le squadre

Daniele Triolo

Mauro Tassotti, ex terzino destro di Lazio e Milan, oggi vice di Andriy Shevchenko sulla panchina della Nazionale Ucraina, ha parlato, in esclusiva, ai microfoni di 'Tuttosport' oggi in edicola. Queste le dichiarazioni integrali di Tassotti.

Tassotti su Lazio e Milan: "Sono le mie squadre, quelle a cui sono particolarmente affezionato. Una mi ha aperto la strada del professionismo e ci ho vissuto gli anni di formazione. Nell'altra ho trascorso il resto della mia carriera".

Tassotti sullo spareggio Champions di domani sera: "La speranza di riagguantare un posto tra le prime quattro per la Lazio passa attraverso una vittoria contro il Milan. I rossoneri hanno ancora un po' di margine, nonostante questo vantaggio si sia un po' assottigliato".

Tassotti su chi potrebbero essere i giocatori determinanti nel match: "Nel Milan, qualora dovesse scendere in campo, sicuramente Zlatan Ibrahimović. E poi dico Franck Kessié. È un giocatore fondamentale per i rossoneri. Ha spinto la carretta per tutto il campionato senza mai tirare il fiato. Nella Lazio, Ciro Immobile segna un sacco di gol da tantissimi anni. Poi c'è Sergej Milinkovic-Savic a centrocampo, ma anche Francesco Acerbi in difesa".

Tassotti sull'operato di Simone Inzaghi e Stefano Pioli: "Straordinario. Inzaghi ha portato la Lazio nelle posizioni di vertice, conquistando anche trofei come la Coppa Italia e la Supercoppa, oltre a centrare la qualificazione in Champions League. Difficilmente la società biancoceleste avrebbe potuto chiedergli di più. Sono stati pure sfortunati lo scorso anno, dato che nel loro momento migliore è arrivato il blocco della stagione. Magari avrebbero anche potuto vincere il campionato, anche se non posso sapere come sarebbe andata a finire. Pioli ha lavorato ottimamente in una situazione non facile, dato che si parlava già dell'arrivo di Ralf Rangnick. È stato bravo Paolo Maldini a difenderlo ed a fargli sentire la propria vicinanza".

Tassotti sui risultati del Milan: "Ha giocato davvero bene per tantissimo tempo, vincendo con merito le proprie partite. I rigori assegnati ai rossoneri sono la conseguenza del dominio del gioco. Il Milan è stato in testa per molto tempo: giustamente ha provato a lottare per il titolo. I rossoneri sono stati quelli che hanno dato maggior filo da torcere all'Inter. Non dimentichiamo che i risultati sono iniziati dopo il lockdown dello scorso anno, non è una questione relativa a 2-3 mesi. Peccato, poi, il protrarsi dei tanti infortuni subiti. Che sfortuna perdere per così tanto tempo lo stesso Ibra, Ismaël Bennacer ed Alessio Romagnoli".

Tassotti sulla possibilità che Lazio e Milan disputino entrambe la prossima Champions: "Classifica alla mano, non è semplice che ci riescano entrambe. L'Inter ha un posto assicurato. Credo sia difficile che la Juventus resti fuori dalla competizione. Sarà una lotta dura, tutto è in equilibrio, ci sono molti scontri diretti: non è facile capire chi la spunterà".

Tassotti sulla presenza di un 'nuovo Tassotti' nel Milan: "Io ho vissuto 17 stagioni consecutive in campo con i rossoneri. Mi auguro che Davide Calabria, che ricopre quello che era il mio ruolo, possa seguire questo percorso. È un giocatore forte, ha doti importanti, credo che possa costruirsi una carriera importante. Poi per arrivare a giocare le finali, a vincerle o anche a perderle, ci vuole il sostegno di tutto l'apparato. Non è solo un calciatore che conquista la Champions League".

Tassotti su Manuel Lazzari della Lazio: "Un acquisto azzeccato. Un atleta che è si ambientato subito e che potrà crescere ancora. Ha già disputato una bella stagione. Le nostre caratteristiche sono totalmente diverse, nonostante la zona di campo sia la stessa. Lui gioca più avanti: io a Roma ero un marcatore".

Tassotti sul consiglio dato al Milan in merito a Vitalij Mykolenko: "Io non ho parlato assolutamente del tema con i rossoneri. Quando mi è stato domandato quali potessero essere i profili interessanti del calcio ucraino, ho indicato il suo profilo. È giovane e potrebbe anche fare al caso del Diavolo, ma senza pretendere che arrivi e diventi subito un titolarissimo. Serve pazienza, la Serie A è difficile: per imporsi in squadre di prima fascia devi fare il salto".

Tassotti su Shevchenko pronto per guidare un top club come il Milan: "Ha l'ambizione, prima o poi, di misurarsi in una squadra di club. Non dipende dal nome, ma dal campionato, dalla serietà del progetto e da come lo andranno a cercare. Non vuole essere assunto solo perché lui è Sheva. Deve esserci una ricerca ed un apprezzamento del suo modo di lavorare, del metodo impostato, sul come vuole fare giocare i suoi. Shevchenko è molto bravo ed i risultati della Nazionale Ucraina, nonostante un periodo storico non semplice, sono evidenti".

Tassotti sul suo possibile ritorno al Milan: "Io vado dove mi porta il mio mestiere. Non è un problema del dove, ma di come ci si senta a lavorare. Al Milan sono stato quasi adottato. Sono arrivato a 20 anni, me ne sono andato a 56. È la mia casa, il posto dove mi sono trovato meglio. 36 anni sono una vita nel calcio".

Tassotti sul perché non ha mai voluto diventare primo allenatore: "Stavo benissimo al Milan da secondo. Si era creato un rapporto che andava al di là del lavoro. Mi sentivo realizzato". Milan, ultimatum a Donnarumma: le ultime news sul portiere rossonero >>>

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