L'accusa ad Allegri: "All'Aglianese, era alla sua prima esperienza mentre io ero il giocatore più anziano. Gli davo una mano, in campo si era creato un bel rapporto, era tutto un "Gianlu, Gianlu, Gianlu". Poi in un mese di terapia intensiva non si è mai fatto vedere o sentire. Tutti sapevano quello che mi era accaduto, ne avevano parlato tv, radio e giornali. Non ero andato in Groenlandia, stavo lì a pochi minuti d'auto da lui, una persona con cui avevo condiviso le giornate fino a qualche mese prima. Mai un lunedì dopo le partite che sia venuto a salutarmi". Il rimpianto più grande? "La traversa a un minuto dalla fine nella finale di Coppa Uefa contro l'Ajax. Colpo di testa di Mussi, mezza rovesciata, la prendo di collo pieno, passa sotto la gamba di De Boer, poi il legno, il terzo della nostra partita. Avrebbe cambiato la storia del Torino e anche la mia. I tifosi mi avrebbero fatto una statua di marmo". LEGGI ANCHE: Il Brasile chiama, Ancelotti aspetta. Ma due italiane sperano ancora >>>
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.pianetamilan.it/assets/uploads/202503/322681e1ce99422e9df9d0a483e577f9.jpg)
/www.pianetamilan.it/assets/uploads/202512/fac5f06d45775695a343d529854bc55e.jpg)