MILAN NEWS - Andriy Shevchenko, in diretta Instagram con Luca Serafini, ha raccontato il suo passato al Milan e non solo. Le sue dichiarazioni:
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Shevchenko: “Milan, ecco il mio ricordo più bello. Su Inzaghi…”
MILAN NEWS - Andriy Shevchenko, in diretta Instagram con Luca Serafini, ha raccontato il suo passato al Milan e non solo. Le sue dichiarazioni
Sulla carriera da allenatore: "Oltre all'esperienza da calciatore, l'aver lavorato con tanti maestri mi ha aiutato tanto. Da bambino ero molto disorganizzato, ma un allenatore una volta mi disse che se non mi fossi presentato sempre in orario non mi avrebbe fatto più giocare, ed allora ho cercato di migliorare. Da giocatore era certamente diverso, cercavo di mettere il mio talento a disposizione della squadra, provavo a giocare il più liberamente possibile, ma ascoltavo sempre i consigli dei miei allenatori".
Sulla ripresa della Bundesliga e dei vari campionati: "Dobbiamo adattarci a questa situazione. Almeno un campionato è ripartito, e speriamo che vada bene. Io sono contento. Abbiamo sentito tutti la mancanza dello sport, è difficile convivere senza. Aspettiamo e vediamo cosa succede. In Bundes hanno avuto coraggio di ripartire in tempi brevi. Speriamo vada bene, dobbiamo essere prudenti senza avere paura".
Sulla quarantena: "Io e tutto il mio staff ci siamo dedicati tanto al nostro lavoro. Abbiamo riguardato le nostre ultime partite e le abbiamo attentamente analizzate. Stiamo preparando la Nations League".
Su Inzaghi: "Siamo molto impegnati, però lo seguo. Lavora molto bene e sono contentissimo per lui. Pippo ama il calcio, è la sua vita. Era impossibile vederlo fuori da questo mondo. Ha fatto una bella gavetta, ha imparato molto e crede tanto nel suo lavoro. Può solo che migliorare".
Se sente spesso i suoi ex compagni di squadra: "Sento tutti i miei ex compagni. Da Ambrosini a Gattuso, Seedorf e Ancelotti. Il rapporto è rimasto bello come sempre, anche se ci sentiamo poco il rapporto è quello di sempre".
Sul rigore contro la Juventus in Champions League: "Quello è stato sicuramente il momento più importante. Entrare nella storia del Milan è un sogno per me. Quella è stata la prima Champions, ma la cosa più bella è il rapporto che si è creato con tutti i miei ex compagni di squadra. Eravamo dei guerrieri".
Se si riguarda in tv e si emoziona: "A me piaceva di più l'emozione che si provava in campo, quando potevi sentire il pubblico. Ricordo bene la semifinale di Champions contro l'Inter, c'era tanta gente ma al contempo c'era un grande silenzio, c'era tantissima tensione e tantissima emozione. Quelli sono i sentimenti che preferisco".
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