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Sacchi: “Scudetto al Milan, una vera impresa” | Serie A News

Intervista Sacchi AC Milan

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport' della vittoria del 19° Scudetto dei rossoneri

Daniele Triolo

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha rilasciato un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport' in cui ha parlato della vittoria del 19° Scudetto dei rossoneri di Stefano Pioli. «Questo è un autentico capolavoro», ha esordito il 'Profeta di Fusignano': ecco le sue dichiarazioni sulla 'rosea'.

Sacchi su cosa l'ha colpito della meravigliosa cavalcata del Milan: «Innanzitutto la lungimiranza del club. Ha vinto lo scudetto la squadra che ha speso meno di tutte tra quelle di fascia alta. I dirigenti hanno saputo mettere sul tavolo idee innovative, sono andati a scovare giocatori che pochi conoscevano e sono stati bravissimi. Bravo Gazidis a tenere i conti in ordine, bravo Maldini e bravo Massara a scegliere gli uomini giusti per il progetto che avevano in testa e che era stato condiviso con l’allenatore. Vedo un grande lavoro di squadra, cosa che in Italia si fa raramente per non dire mai. Complimenti».

Sul Milan che non era favorito: «Decisamente no. C’era l’Inter che era campione in carica e aveva investito parecchio, c’era la Juve che riabbracciava Allegri in panchina, c’era il Napoli di Spalletti, e poi la Roma di Mourinho. Il Milan, però, con la forza delle idee, con la compattezza del gruppo, ha saputo imporre il proprio stile. Sia a livello di strategie societarie, sia a livello di gioco». 3Il segreto di questo successo? «Nessun dubbio: il collettivo. Il Milan ha dimostrato, anche se non sempre, di essere un collettivo sul campo. E quando è stato un collettivo, cioè spesso, ha divertito il pubblico e ha proposto un calcio europeo, finalmente lontano dalla vecchia tradizione italiana. Un calcio fatto di pressing, di entusiasmo, di spirito di sacrificio, di buon possesso palla, di sinergia. Quando si arriverà all’interiorizzazione, allora sì che sarà davvero stato raggiunto il massimo».

Sull'interiorizzazione: «È più importante della tecnica e della tattica. C’è quando i giocatori fanno le cose in modo automatico».

Sulla vittoria del Milan con i ragazzi: «Il Milan ha vinto con i giovani, ha investito e creduto in loro: altre squadre erano più forti tecnicamente, o a livello di esperienza, e penso all’Inter. Però i rossoneri hanno dimostrato qual è la strada da seguire, e lo hanno indicato a tutto il calcio italiano: meno soldi e più idee. I ragazzi di Pioli hanno dato e trasmesso coraggio, hanno corso dei rischi, ma se non rischi non puoi raggiungere grandi traguardi e cadi nella routine».

Arrigo Sacchi AC Milan

Sul principale merito di Pioli: «Stefano è un allenatore che conosco bene. Ha avuto la bravura di migliorarsi di anno in anno, e alla base della crescita ci sono una grande umiltà e una grande sete di conoscenza. Al Milan ha saputo dare uno stile di gioco».

Sul Milan costruito senza fuoriclasse, a parte Zlatan Ibrahimović: «Avere fatto questo miracolo sportivo senza campionissimi, a parte Ibrahimovic che però è stato spesso fuori per infortunio, è un ulteriore merito dell’allenatore e del club, ed è anche la dimostrazione che alla lunga il gruppo conta molto di più del singolo. Ibra, Giroud e Kjaer sono stati utili anche se hanno giocato poco».

Sui giocatori che l'hanno impressionato: «Dico Leao, perché è un ragazzo che ha enormi potenzialità, ma non sempre è continuo nel rendimento. Però, quando scappa in velocità, è davvero uno spettacolo. E poi ho seguito con attenzione la crescita di Tonali. Mi hanno sorpreso anche i due centrali difensivi Kalulu e Tomori. Chi li conosceva? Bravo il dirigente che li ha scoperti e bravi loro».

Sul Milan pronto per il palcoscenico europeo: «Un passo alla volta, senza mettere troppa pressione. Ricordiamo che il gruppo è giovane e i giovani passano facilmente dall’entusiasmo alla depressione. Non chiediamo loro di diventare subito campioni d’Europa, ma chiediamo loro di migliorarsi giorno dopo giorno. La strada è tracciata, non resta che seguirla cercando di evitare la sindrome del successo: quando ti senti arrivato, sei già finito. Ecco, vorrei che questo Milan si considerasse all’inizio di un percorso. Di strada da fare ce n’è ancora parecchia». Maldini pronto a chiudere subito un acquisto! Le ultime news di mercato >>>

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