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INTERVISTE

Ronaldo: “Scudetto, duello Inter-Juve? No, il Milan parte alla pari”

Intervista Ronaldo 'Il Fenomeno' Inter AC Milan
Ronaldo 'Il Fenomeno', ex attaccante di Inter e Milan, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport'. Le sue parole

Daniele Triolo

Ronaldo Luís Nazário de Lima, meglio conosciuto come Ronaldo 'Il Fenomeno', ex attaccante di Inter e Milan in Serie A, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco le sue dichiarazioni.

Sulle favorite per lo Scudetto 2023: "Inter, Juventus, Milan: le tre favorite, ma in ordine alfabetico. Chi sarà “la” favorita lo vediamo a fine mercato. Che, fra parentesi, mi sta rovinando le vacanze».

Sulle sue ferie: «Il Valladolid tornato in Primera, in Brasile il Cruzeiro primo in classifica e da riportare in Serie A: non c’è pace. E adesso che devo occuparmi anche di questo, so quanto è difficile. E quanto è difficile fare previsioni, quanto è facile sbagliarle. Tanto più prima di un campionato così. Si gioca come pazzi fino a novembre, poi inizia il Mondiale, e poi ...».

Sui Mondiali senza Italia: «Brutto: mi dispiace perché sono un po’ “italiano”, ma credo dispiaccia a chiunque ama il calcio e vuole che al Mondiale ci sia tutto il meglio . È andata così, posso immaginare come si sentirà Mancini a novembre».

Su come sarà la seconda parte di questa stagione: «Poi a gennaio si ricomincia, e chissà come. Probabilmente sarebbe piaciuto a me giocarlo, un campionato così: soprattutto alla ripresa si punterà sulla brillantezza, pochi allenamenti di forza e tanto pallone, partitelle, divertimento. E comunque non meravigliamoci se vedremo tornei strani».

Sul perché l'Inter può vincere lo Scudetto: «Perché poteva vincere lo scudetto già l’anno scorso, diciamo pure che ad un certo punto l’aveva praticamente vinto. Perché è tornato Romelu Lukaku, uno che soprattutto in Italia, come si è visto e come si dice, fa la differenza. Perché lui e Lautaro possono essere una coppia quasi perfetta, e si è visto anche questo. Tanto feeling, tanti gol: cose che fanno bene ad una squadra».

Sulle difficoltà che potrebbe trovare Lukaku nel ripetersi: «È voluto tornare lui, e fortemente: mi sembra già una garanzia, per l’Inter. Adesso deve ritrovare la condizione migliore. Sa che deve farsi perdonare quell’addio e che all’Inter serve il giocatore che sapeva trascinarla, anche fisicamente».

Sull'Inter che avrebbe vinto lo Scudetto se avesse avuto Lukaku l'anno passato: «Non sono un indovino, ma ci sta. L’Inter ha perso lo scudetto perdendo il derby e gestendo male gli unici due mesi di difficoltà della stagione: è in quei momenti che ti serve coraggio, vincere partite complicate invece di pareggiarle. Ti serve aggrapparti a qualcuno: aggrapparsi a uno grosso come Lukaku è più facile».

Sui tifosi dell'Inter che sognavano anche Paulo Dybala: «Non sempre nel calcio si riesce a fare quello che si vuole e magari si vuole una certa cosa, ma ponendosi dei limiti. Che a livello economico l’Inter ha, e in Italia hanno in tanti, quasi tutti. A me sembra che Giuseppe Marotta e il mio amico Piero Ausilio stiano già facendo i salti mortali, e saltino bene».

Sulla possibile permanenza di Milan Škriniar: «Questo non lo so. Ma se resta lui, nessuno dirà più nulla del fatto che Gleison Bremer è andato alla Juve: è quello che preoccupa i tifosi dell’Inter, no?».

Sulla Juventus: «Conosco abbastanza come funzionano le cose nel vostro campionato per sapere che la Juve non poteva permettersi un altro anno come quello passato. E sta andando sul sicuro. Massimiliano Allegri ha detto “Vincere lo Scudetto è un dovere”, giusto?».

Sulle ambizioni della Juventus: «Anche fare meglio in Europa, credo. Ma intanto dopo due anni senza Scudetto la Juve non ha pensato a lungo termine, ma a vincere subito. Altrimenti non sarebbe andata su Ángel Di María e Paul Pogba, no? Gente che non ha niente da dimostrare, gente che sai cosa ti può dare e difficilmente non dà. E soprattutto: giocatori che in Italia fanno la differenza, possono vincere alcune partite anche da soli».

Su Pogba infortunato: «Quella è sfiga. Ma di sicuro ci sarà quando si deciderà la stagione».

Su Di María: «Eh, lui lo conosco bene: a Madrid c’era chi andava allo stadio solo per vedere lui. Non gli daresti mai 34 anni, fisicamente sta ancora da dio. E giocando vede cose che quasi tutti gli altri non vedono. Lui non gioca, inventa: soprattutto assist».

Ronaldo Il Fenomeno

Su Dušan Vlahović: «Dentro l’area un bell’animale, ma va aiutato di più. Di María lo aiuterà».

Sulle possibili mosse della Juventus sul mercato: «Questo lo sa Allegri. Io so che la Juve punterà allo Scudetto, ma che la Champions è il sogno che rincorre da un sacco di tempo. E il passato è stato chiaro: per fare strada in Champions serve qualcosa di più, lì i gol non te li regalano. Né a Vlahović, né a nessuno».

Sul rientro di Federico Chiesa: «Me ne intendo di infortuni gravi, purtroppo. Lui probabilmente è il giocatore italiano più forte: per il suo modo di giocare gli servirà un po’ di tempo per ritrovare la forza e gli strappi di prima, ma avere nei tre davanti due giocatori così diversi e così complementari come lui e Di Maria permette di giocare in tanti modi. E di cercare un calcio molto offensivo: quello che serve in Europa, dove è più facile vincere giocando che speculando. Anche se può succedere pure il contrario».

Sul Real Madrid che ha vinto la Champions League non giocando benissimo: «Non mi sentirete mai parlare male di Carlo Ancelotti ...».

Su Bremer che può valere Matthijs de Ligt: «È il discorso che facevo prima: de Ligt ha 22 anni, per almeno dieci può essere uno dei difensori più forti del mondo. Però Bremer non è vecchio e viene da un grande campionato: nell’immediato, se saprà ripetersi, non darà alla Juventus molto meno di quello che le avrebbe dato de Ligt».

Sul possibile duello Scudetto tra Inter e Juventus: «Come ai miei tempi? No, io penso che chi vince lo Scudetto non si può mai considerare, fuori dalla lotta per vincerlo di nuovo. Perlomeno in partenza. Il Milan parte almeno alla pari con Inter e Juve, dunque le favorite sono tre. E forse ancora più staccate dalle altre rispetto all’anno scorso».

Sul Napoli molto staccato: «Molto non so, ma di sicuro ha perso giocatori importanti: Kalidou Koulibaly, soprattutto. Poi aspettiamo di vedere cosa faranno sul mercato da qui a fine agosto, ma ad esempio la Roma ha già fatto di più, mi pare».

Sul perché il Milan può giocarsela con Inter e Juventus: «Perché c’è una base importante, fatta di giocatori e di un’idea di calcio che immagino resterà, ma si può ancora migliorare».

Su Charles De Ketelaere: «Non lo conosco benissimo e credo che per valutare un giocatore non basti vederlo nel Bruges, anche se lui gioca pure in nazionale. Comunque la qualità, la fantasia e la modernità vanno sempre bene: può essere quello che serve ad una squadra che ha fatto vedere di essere anzitutto solida, non solo in difesa».

Sull'attacco un po' 'corto' del Milan: «Dipende. Se Rafael Leão fa l’ultimo salto di qualità e Divock Origi fa vedere, con continuità, quello che finora si è solo intravisto, direi di no. Altrimenti forse sì: Olivier Giroud non basterebbe».

Su Zlatan Ibrahimović: «Ibra è un regalo che il Milan può farsi ad un certo punto della stagione. Ma credo che il primo ad essere curioso di vedere come tornerà sia proprio lui. Io quando combattevo con il ginocchio ogni tanto mi chiedevo: “Come sarà tornare?”».

Sulla Roma: «Più che altro mi diverte il fascino di José Mourinho. Dirigenti, calciatori: a lui è difficile dire di no. E ti fa fare quello che vuole lui, ma convincendoti che è una tua scelta. È l’allenatore giusto per toccare le corde giuste di Dybala, che a Roma può diventare un idolo, come forse alla Juve non si è mai sentito davvero fino in fondo».

Su dove può arrivare la Roma di Mourinho: «Il pericolo per la Roma, se ricordo bene, è la troppa euforia di Roma. Puntare a tornare in Champions League a questo punto è un dovere, anche se Mourinho è troppo furbo per dirlo; cominciare a parlare di Scudetto sarebbe bruciare un progetto di lavoro. Un fatto è certo: giocare all’Olimpico quest’anno sarà un bell’inferno per tutti». Milan, arriva anche un nuovo bomber? Le ultime news di mercato >>>

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