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ROMA-MILAN

Roma-Milan, Cafu esalta Leao e Pioli. Poi la frase da brividi sui tifosi …

Cafu. ex difensore del Milan
Cafu, doppio ex di Roma e Milan, ha rilasciato una lunga intervista in vista del match del ritorno dei quarti di finale di Europa League
Fabio Barera Redattore 

Cafu, doppio ex di Roma e Milan, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni del quotidiano 'La Gazzetta dello Sport', nell'edizione in edicola questa mattina, parlando proprio del match che si giocherà questa sera, alle ore 21:00, allo stadio 'Olimpico' e valevole per il ritorno dei quarti di finale dell'Europa League 2023/2024. Ecco, dunque, tutte le sue parole.

Roma-Milan, Cafu: "Sarà una sfida bella anche grazie al pubblico"

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Su Roma-Milan: "All'Olimpico lo spettacolo non manca mai grazie ad un pubblico unico al mondo. Chiedete a qualsiasi giocatore abbia giocato lì le sensazioni che si provano quando viene cantato l'inno della Roma. Sarà una partita molto bella".


Sull'andata: "A San Siro De Rossi è stato tatticamente bravo, con la mossa di El Shaarawy a destra. Una scelta intelligente che non deve però sorprendere, visto ciò che Daniele è stato da calciatore e ora da allenatore. E poi aggiungo, è un grande uomo. Basta pensare a quel che è successo a Udine con N'Dicka".

"De Rossi un campione, può diventare come Ferguson"

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Su De Rossi: "Me lo ricordo che era un ragazzino: educatissimo, parlava poco e ascoltava molto. Di certo ha avuto una famiglia eccellente, che gli ha regalato il giusto equilibrio. Altrimenti non è facile per un campione del suo livello, romano e romanista in una città come Roma. L'esperienza che sta vivendo sarà fondamentale per il futuro. Secondo me ha tutte le qualità per ricoprire un ruolo ancora più importante, diventando per la Roma ciò che è stato Ferguson per il Manchester United".

Se gli rinnoverebbe il contratto: "Non sta a me dirlo o deciderlo. Roma è una grande società e una città unica, indescrivibile. Ma devi saperla conoscere bene, ci siamo capiti?".

Cafu: "Milan? Nessun fallimento. Non si può criticare Pioli per ..."

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Si può parlare di fallimento del Milan in caso di uscita dall'Europa League? "Assolutamente no! Alla fine vince solo una squadra, in coppa e in campionato, dove peraltro Pioli ha già conquistato lo Scudetto. Le squadre che nelle coppe arrivano in fondo sono tutte forti e magari vengono eliminate per ragioni diverse, ma questo non vuol dire avere fallito. Il Milan sta partecipando in modo continuativo alle coppe europee, non può essere certo criticato per un'uscita ai quarti di finale".

Su chi è più forte tra Leao e Dybala: "Sono due fenomeni veri, che danno del tu al pallone come pochi altri al mondo e che stupiscono davvero le platee. Difficile scegliere, davvero".

Roma-Milan, Cafu: "I tifosi rossoneri mi hanno colpito per il loro rispetto"

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Sui suoi ricordi più belli: "Ne ho tanti. Al Milan qualche trofeo l'ho vinto. I tifosi milanisti sono passionali, ma mi ha colpito il loro atteggiamento, rispettoso della vita privata, cosa che non ho trovato sempre. Ma non mi riferisco alla Roma, lì ho iniziato il mio ciclo in Italia e vinto uno Scudetto ciclopico, impossibile da dimenticare. Se devo scegliere un ricordo dico il sombrero a Nedved nel derby. Un mio amico giallorosso, Vincenzo, mi fomentava. Appena mi è capitata l'occasione ho pensato che potesse essere il modo più elegante per annichilire l'avversario".

Sui presidenti delle due squadre: "Sensi e Berlusconi sono stati due giganti che hanno dato tantissimo al calcio, non solo in termini economici. Ora però è tutto diverso: fondi d'investimento, cordate straniere, americani, cinesi. È il senso della globalizzazione".

"Ecco chi possono essere i miei eredi"

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Sui suoi eredi: "I migliori per me son Hakimi del PSG, Walker del City e Alexander-Arnold del Liverpool".

Sui suoi top mondiali: "Tecnicamente Ronaldinho è stato il più forte di tutti. Da bambino si allenava dribblando il cane, come Denilson. Provateci e capirete. Ronaldo il Fenomeno aveva invece una velocità supersonica, oltre alla tecnica: se gli arrivava palla l'avversario sapeva di essere spacciato. Quindi Totti. Non so come facesse: un'intelligenza calcistica totale e sinapsi velocissime. Ma mai come le mie ...".

Sul trofeo a cui è più affezionato: "Alzare la Coppa del Mondo da capitano non ha uguali. Mi è successo nel 2002. Tra l'altro il capitano doveva essere Emerson, che però si infortunò alla spalla facendo il portiere in allenamento".

 

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