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CHAMPIONS LEAGUE

PSG-Milan, Ronaldinho: “Leao mi ‘encanta’. Mbappé un fuoriclasse”

Ronaldinho PSG AC Milan
L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport parla anche di PSG-Milan di questa sera. Ecco un'intervista al doppio ex Ronaldinho

Ronaldinho, ex calciatore del PSG e del Milan, ha detto la sua proprio sulla sfida tra i francesi e i rossoneri di Champions League. Parigi ha aperto a Ronie le porte dell’Europa, Milano le ha chiuse. Il talento brasiliano ha lasciato il segno in entrambi i club, anche se in due momenti ben distinti della sua carriera. Ronaldinho ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole.

Su PSG-Milan: «Mi aspetto una partita magnifica e spero di poter essere allo stadio, tanto all’andata come al ritorno. Perché sono due club che porto nel cuore, due squadre nelle quali ho giocato e due posti dove sono stato molto felice, per cui nella mia valutazione sono mosso da ragioni sentimentali. Detto questo, c’è anche l’aspetto tecnico: due grandissime squadre, piene di storia e con un presente brillante, con tanti i magnifici giocatori da entrambe le parti, per tutte e queste ragioni mi aspetto due super sfide».


Su chi arriva meglio: «Il Milan con Newcastle e Borussia Dortmund ha fatto due belle partite ma non ha trovato il gol, ora è obbligato a sbloccarsi e non è semplice farlo contro il PSG. I francesi dopo un inizio complicato per il cambio radicale in uomini, tattica e metodologia derivato dallo sbarco di Luis Enrique mi sembrano in crescita, però non mi chieda un pronostico, ho il cuore diviso e mi sembra una scusa più che valida per togliermi d’impaccio».

Su Leao: «Sono quelle giuste per portare quel numero. Un giocatore che mi ‘encanta’, e aggiungo che il mio pensiero dovrebbe essere condiviso da tutti quelli che amano il calcio perché il modo di giocare di Rafa mette d’accordo chiunque, genera consenso universale a base di spettacolo. Può fare la differenza e mi auguro che faccia una grande partita».

Su Mbappé: «Ecco, capisce perché non voglio sbilanciarmi? Un altro fuoriclasse che può decidere la sfida come e quando vuole, esattamente come Leao. Gente che trascina la gente allo stadio, che invita i tifosi a spendere per vedere la propria squadra dal vivo e i neutrali a stare davanti alla tv».

Su San Siro: «È normale. Il Milan sta lavorando benissimo, due anni fa lo scudetto, poi la semifinale Champions, arrivano i risultati e la cosa genera entusiasmo e fa sì che la gente vada allo stadio. Al Milan devono restare su questa strada virtuosa per continuare a vincere. Detto che immagino si costruirà un grandissimo impianto e che posso comprendere le ragioni del cambio, io mi metto tra i nostalgici, e penso che siamo in tanti in questo partito. Di sicuro nel mucchio ci sono tutti quelli che hanno giocato in quello stadio unico, incredibile».

Sui suoi ricordi al PSG: «Il PSG è stata la mia prima squadra in Europa, arrivai dal Gremio quando avevo 21 anni, l’accoglienza fu fantastica, mi trattarono benissimo e dopo la prima stagione andai al Mondiale tornando da Campione del mondo. Il club era diverso da quello attuale, il progetto era all’inizio ma è stata un’esperienza fondamentale per me, Parigi e la Francia mi hanno mostrato cosa voleva dire giocare in Europa a grande livello».

Sul Milan: «Sono arrivato già con tanta esperienza alle spalle. E sono stato benissimo. Con compagni spettacolari: Kakà, Pato, Thiago Silva, Seedorf, Beckham, Shevchenko, Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Inzaghi… E poi Robinho e Ibrahimovic, una collezione di stelle. Due momenti molto diversi della mia carriera ma due tappe fondamentali nella mia vita. Lo scudetto vinto in rossonero lo sento mio anche se non ho finito la stagione a Milano per tornare in Brasile».

Su un ricordo: «In entrambi i casi penso ai ‘Clásicos’. Nel secondo anno a Parigi tre vittorie su tre col Marsiglia, e per l’esperienza italiana è facile, il gol nel derby: ero arrivato da poco, fu la mia prima rete in A e fu decisiva».

Su Luis Enrique: «Si, al Barcellona. Ho ricordi felici e apprezzo le qualità tecniche e umane. Da allenatore sono anni che fa bene e non mi stupisce».

Su Ancelotti: «Un allenatore eccellente e una bellissima persona, molto, molto amabile. Il fatto che sia ancora e sempre lì, anno dopo anno al massimo livello, dà la misura della sua immensa dimensione. Grandissimo mi sembra la parola migliore per descriverlo». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, l'attaccante arriva dalla Serie A?

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