Perché ne è sicuro? "Perché è uno che sa ascoltare e mettersi in discussione, sinonimo di grande intelligenza".
Rimarrà qui? "Non posso parlare per lui, ma nella mia percezione: certamente. È molto concentrato e coinvolto da questo progetto. Assolutamente focalizzato".
Si dice: il suo Como butta via troppi punti: "Siamo in un processo di apprendistato e di costruzione. Non bisogna guardare solo ai punti lasciati sul percorso, ma al lavoro di costruzione che stiamo facendo per avere un gruppo competitivo, giovane e in crescita. Siamo convinti che questo gruppo, con gli stessi giocatori, dopo un anno di apprendimento e collaudo, il prossimo anno farà più punti. Siamo un gruppo nuovo, va dato il tempo per amalgamarsi ai giocatori, a capirsi, a commettere qualche errore, ma tutto in funzione di una crescita. Guardiamo lontano, non solo al presente. Credo che di questo ci vada dato atto. Un minimo di tempo per sistemarci va concesso. E poi, come metodologia, siamo un gruppo di lavoro che non rimugina su quello che non ha funzionato, ma lavora dal giorno successivo per eliminare gli errori".
La partita che le è rimasta qui? "Quella di San Siro con il Milan. Giocare così davanti a 70mila spettatori, non è stata una cosa banale. Meritavamo sicuramente di più". LEGGI ANCHE: Milan, Conceicao non cerca scuse? Eppure le sue parole dicono tutt’altro >>>
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