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Nuovo Stadio a San Siro per Milan e Inter, l’Assessore Riva: “Ci farà innamorare. Ecco quando sarà pronto”

Nuovo Stadio a San Siro per Milan e Inter, l'Assessore Riva: 'Ci farà innamorare. Ecco quando sarà pronto'
Martina Riva, giovane Assessore allo Sport, al Turismo e alle Politiche Giovanili del Comune di Milano, ha parlato del nuovo stadio a 'San Siro' per Milan e Inter. Ecco le sue dichiarazioni sul progetto della nuova casa per rossoneri e nerazzurri
Daniele Triolo Redattore 

Martina Riva, Assessore allo Sport, al Turismo e alle Politiche Giovanili del Comune di Milano, ha parlato in esclusiva a 'Milan Vibes' sul progetto del nuovo stadio condiviso per Milan e Inter in zona San Siro. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni integrali.

Sull'acquisto della 'Grande Funzione Urbana San Siro' da parte di Milan e Inter: "Sicuramente è stato un momento storico, come hai appena detto è un momento in cui Milano ha detto grazie al passato, ma sì al futuro, un futuro sportivo con un'infrastruttura moderna, con due squadre che credono nella nostra città, oltre a investirci, e che faranno ricadere l'investimento di più di 1 miliardo su un quartiere che è centrale per la nostra città e su cui cerchiamo di investire ogni giorno dal punto di vista sociale, sportivo, di rigenerazione urbana e di sostenibilità. Milano dal 7 novembre ha iniziato un nuovo percorso per essere alla pari con le grandi città calcistiche europee e globali ovviamente, con un grande traguardo che è quello degli Europei del 2032 in cui speriamo appunto di essere pronti, anzi siamo certi di essere pronti, per cui dobbiamo lavorare con molta intensità e quindi appunto questo vuol dire aver firmato il contratto il 7 di novembre". 


Su quanto è stato complicato arrivare a questo traguardo: "È stato ovviamente complesso, un po' come tutto quando si fa questo lavoro, quando si lavora in un ente pubblico volendo perseguire l'interesse pubblico. Il percorso è iniziato nel 2019 , anche se di nuovo stadio si parla da decenni: sono stati sei anni intensi anche se io ho ne vissuti in prima persona solo quattro. Una tappa fondamentale è stata di sicuro la delibera del 2023, con cui il consiglio comunale ha chiesto formalmente, per esempio, che il 50 % dell'intervento rimanesse a verde, che i posti dello stadio fossero almeno 70000 e che si garantisse all'interno dello stadio un numero di posti per le fasce meno abbienti almeno pari a quello di oggi. Quindi momento importantissimo il 2023, poi l'11 marzo del 2025 è arrivata la proposta di acquisto dello stadio e della GFU San Siro, quindi di tutta l'area circostante, da parte di Inter e Milan. Il comune ha avviato una procedura per la verifica dell'esistenza di proposte migliori, sia dal punto di vista economico che progettuale. Il 30 aprile 2025 abbiamo preso atto che non fosse pervenuta nessuna proposta, quindi non solo migliorativa, ma nessuna proposta da parte di altri operatori, quindi siamo andati avanti con Inter e Milan. Siamo arrivati quindi alla nottata del 29 settembre, con il consiglio comunale che ha dato l'ok a proseguire questa procedura e infine si è arrivati al rogito del 7 novembre; ovviamente tutto molto complesso fino a qui, devo dire anche fonte di soddisfazioni, ma il lavoro è appena iniziato, nel senso che adesso ci saranno i passi importanti per arrivare alla costruzione del nuovo stadio e alla preparazione di tutto il contorno, compresa la rifunzionalizzazione del Meazza".

Su cosa succederà ora:  "Nel 2026 dovrebbe scattare la prima fase, con la demolizione del tunnel Patroclo, da ricostruire un po' più distante dalle case di via Tesio. Nel febbraio del 2026 si avrà l'inizio della redazione del Pfte, quindi diciamo del progetto; a luglio del 2026 ci sarà l'ultima azione quindi la presentazione di questo progetto, poi si partirà con la conferenza dei servizi: diciamo che da ottobre 2027 alla fine del 2030 vi sarà la fase di realizzazione del nuovo stadio. Le squadre dicono che dal 2031 si avrà il nuovo stadio, per la città è molto importante che lo stadio sia pronto e in grado di ospitare gli Europei del 2032 e poi si avrà l'inaugurazione del comparto polifunzionale, quindi tutto il resto, non il nuovo stadio che sarà già pronto ma tutto il resto, a fine 2035 e così via. Alla fine in tutti questi grandi progetti di rigenerazione urbana ci si mette decenni; se pensate City Life è perfettamente funzionante ma è ancora in costruzione in parte, per cui i tempi sono veramente lunghissimi, queste comunque sono le tappe fondamentali".

Sugli eventuali pericoli per il percorso verso il nuovo stadio per Milan e Inter a 'San Siro': "Oggi mi ispiro a Musetti: fino alla fine bisogna restare concentrati. Come in ogni procedura e in ogni cosa non bisogna dire gatto finché non ce l'hai nel sacco. Ci sono i ricorsi che ancora pendono, ci sono i vari passaggi amministrativi che non sono mai semplici, per cui gli intoppi sono sempre possibili. Tutto dovrà funzionare al meglio, noi staremo super attenti a ogni passaggio, di sicuro fino ad ora meglio di così non si poteva fare, quindi sono positiva".

Sui biglietti per il nuovo stadio: sarà 'per ricchi' o accessibile a tutti? "Sarà uno stadio accessibile a tutti. Uno dei passaggi fondamentali in questi sei anni è stata la delibera del 2023, dove il consiglio comunale ha posto dei cosiddetti paletti per consentire di andare avanti con questo procedimento per lo stadio, in particolare il consiglio comunale ha chiesto che lo stadio avesse come minimo 70000 posti, oggi parliamo di 71500 e che i posti, cosiddetti popolari, all'interno dello stadio, non diminuiscano, quindi che siano pari a quelli di oggi. Questo significa che i prezzi ovviamente saliranno perché le squadre hanno in mente, come avviene in tutto il mondo, di avere più posti Premium, l'Hospitality per gli sponsor, per tutto quello che è il mondo business che graviterà inevitabilmente all'interno del nuovo stadio, ma c'è questa attenzione affinché il calcio rimanga anche a disposizione della città, dei cittadini, dei tifosi di oggi e di domani".

Su cosa vuol dire, per la città di Milano, avere i club ancora in città: "Da tifosa vuol dire tutto, Milano si identifica chiaramente con i due club, con Inter e Milan , le squadre sono parte della cultura cittadina, sono parte del patrimonio cittadino: quando in città si gioca il derby si ferma l'Italia, parte d'Europa, quando si gioca una partita di Champions 200 paesi nel mondo si ricordano dell'esistenza della nostra città, si incuriosiscono, magari decidono di passare un weekend della loro vita nella nostra città, quindi è proprio pura promozione il fatto di avere due club del genere in città. Dopo Madrid, Milano è la città che ha sollevato più Champions League, 10 in totale; siamo città del design, della moda, del lavoro, pur con alti e bassi rimaniamo una delle principali capitali calcistiche al mondo, quindi questo è il grande risultato nell'avere venduto lo stadio alle squadre per garantire alle squadre di avere un impianto di qualità in città e quindi scongiurare la loro uscita dalla nostra città".

Sul nuovo stadio come vanto per la città di Milano: "Io sono sicura che assolutamente non sarà meno simbolico e meno di qualità del Meazza attuale, da tifosa non posso non dire che mi emoziona non entrare più al Meazza, nel senso che tutti noi abbiamo tanti ricordi dentro questo stadio e li avremo, perché comunque il Meazza rimarrà stadio di Inter e Milan fino alla costruzione del nuovo stadio, ma non ho dubbi che il nuovo stadio ci farà innamorare di sé esattamente come ha fatto il Meazza per tutti noi piccoli e grandi tifosi, quindi sono sicura che gli architetti a cui è stato dato il mandato ci faranno sognare ancora".

Su quando sarà pronto il nuovo stadio: "Gli Europei del 2032, le squadre sono un po' più positive, io mi auguro che ci stupiscano come fanno ogni weekend in campo".