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Moggi su calciopoli: “Il Milan doveva andare in B. Vi racconto tutto”

Luciano Moggi (credits: GETTY Images)

Luciano Moggi, ex dirigente della Juventus, parla di calciopoli e dell'arbitro De Santis che favorì il Milan. A distanza di anni, ecco quanto afferma

Giacomo Giuffrida

NEWS MILAN - Luciano Moggi è noto nel mondo del calcio per essere stato il dirigente della Juventus durante lo scandalo di calciopoli. Ha subito numerose condanne nel corso degli anni, alcune delle quali per "associazione a delinquere finalizzata all'illecita concorrenza", "violenza privata", e inoltre nell'ambito della giustizia sportiva ha subito la "sanzione della preclusione alla permanenza in qualsiasi rango e categoria della FIGC".

Ora è tornato a parlare, a distanza di anni, di una partita a suo dire 'scandalosa': Fiorentina-Milan del 30 aprile 2005, con arbitro De Santis. Ecco le sue dichiarazioni ai microfoni di 'Reggina TV': "C'è stato solo un caso in cui un arbitro non ha fatto quello che doveva e cioè rivolgersi all'ufficio inchieste. In casi del genere ci può rivolgere all'ufficio inchieste".

"È un caso acclarato: il 30 aprile del 2005 c'era Fiorentina-Milan. Il Milan lottava con la Juventus per vincere il campionato ed eravamo a pari punti e la Fiorentina lottava per non retrocedere. Ovviamente, come tutti i dirigenti delle squadre di calcio, trovandosi in queste condizioni, avremmo avuto piacere che il Milan avesse trovato pane per i suoi denti a Firenze. L'arbitro era De Santis. Il sabato prima della partita un'intercettazione ci racconta che Meani, l'addetto agli arbitri del Milan, telefona a De Santis e gli dice: «Non ammonire Kakà e Nesta, perchè sono diffidati e domenica dovremmo giocare con la Juventus a Milano»".

"La partita finì 1-2 e non fu dato dall'arbitro un rigore grosso come una casa per fallo di Pancaro su Pazzini - racconta Moggi -. Si menarono a non finire e non fu ammonito nessuno. I miei giocatori, dopo aver visto in tv la partita, volevano reclamare lo scandaloso arbitraggio. Io feci fare il silenzio stampa e parlai io. Il giorno successivo alla partita, De Santis telefonò direttamente a Meani e gli ha detto: 'Guarda, è la prima volta, forse, e sono riuscito anche a far fare silenzio stampa alla Juventus'. E Meani gli risponde: 'Bravo, sei un amico. Lo racconterò al capo' ovvero a Galliani. Era una partita da ufficio inchieste e retrocessione del Milan. L'arbitro si guardò bene dal telefonare all'ufficio inchieste. Quest'arbitro è stato messo tra quelli vicini alla Triade. Pensate un po' la differenza tra quello che è la realtà e quello che hanno voluto dimostrare".

 Tabellino Fiorentina-Milan, 31 aprile 2005

Tabellino Fiorentina-Milan, 31 aprile 2005

Dichiarazioni parecchio forti di Moggi, che però tralascia molti particolari al suo racconto, che a tratti pare addirittura fantasioso. I tanti anni trascorsi da quella giornata, quasi 15 ad oggi, avranno probabilmente inciso. Come si evince dal tabellino di quella partita (foto in alto), i rossoneri ebbero ben 4 ammonizioni contro, e tra queste c'era anche Kakà: proprio il giocatore citato nel 'racconto' di Moggi. E Kakà non era nemmeno diffidato, non a caso l'8 maggio 2005 giocò a San Siro contro la Juventus. Insomma, inesattezze esagerate nelle parole di Moggi.

Nel frattempo nella giornata di oggi è arrivato il grido d'allarme dell'UEFA: continua a leggere >>>

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