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Ex Milan, Shevchenko: “Maldini era mio vicino di casa. Lo scoprii …”

Paolo Maldini e Andriy Shevchenko, ex calciatori del Milan (getty images)
Andriy Shevchenko, ex attaccante del Milan, ha raccontato un aneddoto che lo lega alla leggenda rossonera Paolo Maldini
Fabio Barera Redattore 

Emergono altri aneddoti dal nuovo libro di Andriy Shevchenko, intitolato 'My life, My football' e pubblicato qualche settimana fa. Uno di questi riguarda l'arrivo di David Beckham al Milan e la scoperta di avere Paolo Maldini come vicino di casa. Ecco, dunque, l'estratto in questione.

Ex Milan, Shevchenko: "Beckham aveva un'applicazione quasi maniacale"

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"Ancelotti era ancora in carica, mentre in campo potevo ammirare da vicino il talento di Ronaldinho, un fenomeno assoluto. In allenamento, ho visto la professionalità portata a un livello diverso da David Beckham. Chi non lo conosceva parlava della sua immagine, di sua moglie Victoria, della sua ossessione per il bell'aspetto. I fortunati che ogni giorno hanno avuto modo di lavorare con lui hanno parlato, invece, di un'applicazione quasi maniacale, di una voglia continua di alzare l'asticella. Sudore e fatica, corsa ed esercizi per elevare la qualità di una tecnica già ultraraffinata. Beckham è stato davvero un esempio. Ho apprezzato il modo in cui si è comportato e ha visto il ruolo di un calciatore. Abbiamo condiviso qualche cena, e non pochi momenti divertenti, come quella volta che l'ho invitato a casa mia per vedere l'Inter giocare contro il Manchester United negli ottavi di Champions League".

"C'erano anche Beppe Favalli, Paolo Maldini, Alessandro Nesta e il mio amico Donato. David aveva trascorso molti anni giocando per i Red Devils ed era rimasto un grande fan. Noi giocatori del Milan e compagni ci siamo schierati con lui sul divano. Gli inglesi hanno vinto 2-0, e diciamo solo che alcuni membri del gruppo sono corsi per due volte alle finestre del mio soggiorno gridando 'goal!'. La casa era in via Ravizza, vicino a San Siro. Una sera io, Beckham, Favalli e Nesta giocavamo una partita a calcio nel giardinetto. Ogni tanto la palla finiva nel prato del mio vicino, dall'altra parte del muro. Quando è successo, abbiamo gridato "palla" come si fa da bambini, ma nessuno ha risposto.

"Fortunatamente avevamo alcuni rinforzi. Non stavamo proprio zitti e forse ci sono sfuggiti uno o due strilli. Ad un certo punto suonò il campanello. Ci siamo guardati negli occhi pensando 'Giusto, forse qualcuno è arrabbiato per il rumore che facciamo ed è venuto a dircelo'. Come previsto, quando abbiamo aperto la porta, il mio vicino era lì. Con quattro palloni tra le braccia. Sembrava un giocoliere e non sembrava molto contento. 'Scusate ragazzi, questi sono vostri?'. 'Sì, Paolo...'. Il mio vicino di casa era Paolo Maldini. Scoppiamo a ridere. Avevamo appena trovato un nuovo partecipante per il nostro gioco improvvisato. 'Mi piacerebbe giocare in difesa, se possibile...'." LEGGI ANCHE: Camarda è storia! E i social reagiscono al record del giovane del Milan

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