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Milan, senti Albertini: “Vlahovic da prendere a occhi chiusi”. Su Ricci …

Daniele Triolo Redattore 
Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan, ha parlato del calciomercato estivo fin qui condotto dai rossoneri alla Gazzetta dello Sport

Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan, ha parlato dei movimenti di calciomercato del club di Via Aldo Rossi in un'intervista in esclusiva per 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le dichiarazioni del 'Metronomo'.

Milan, Albertini commenta il calciomercato alla 'rosea'

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Albertini sull'acquisto di Samuele Ricci: «Per me si tratta di un’idea stupenda che mi riporta alla mente l’investimento fatto qualche anno fa per Sandro Tonali. Andare a cercare italiani da inserire nella rosa è importante per ottenere certi risultati perché è così che si crea senso di appartenenza nel gruppo. E poi un giocatore con le caratteristiche di Ricci serviva».

Sul fatto che Ricci abbia scelto la “sua” maglia con il numero 4: «Molto felice perché è un ragazzo di grande prospettiva e gli auguro che il Milan non sia un punto d’arrivo, ma di partenza. Una chance per spiccare il volo. Un palcoscenico del genere, dei tifosi così, uno stadio tanto mitico e un club con una storia come quella del Milan sono fortune che non toccano a tutti».

Su Ricci che può ricordare il primo Albertini: «Per quel che riguarda l’opportunità che ha a disposizione sì. Quando sono arrivato al Milan, giocavo qualche metro più avanti, ma poi sono arretrato e sono diventato un metronomo come lui. Io forse avevo più lancio lungo e più filtranti, ma Ricci è bravissimo a dettare i tempi alla squadra».


"Promuovo l'operazione Modrić: aiuterà in spogliatoio e la squadra"

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Sull'eventuale promozione dell'operazione Luka Modrić: «Come potrei dire di no? Magari farà quello che ho fatto io quando sono andato a Barcellona, ovvero porterà esperienza all’interno dello spogliatoio, aiuterà i giovani talenti che ci sono e sarà pronto in qualunque momento per aiutare la squadra a vincere. Chi ha già alzato trofei importanti trasmette la mentalità giusta agli altri e ciò che ha chiesto ai dirigenti, ovvero se avrebbero costruito una rosa importante, fa capire che ha ancora fame».

Su Modrić che va verso i 40 anni: «Non credo che il problema sia questo. Paradossalmente penso che sia più complicato abituarsi a un calcio diverso da quello spagnolo, ma non ho dubbi sul fatto che sarà importante per il Milan: ha vissuto tanti spogliatoi vincenti, sa gestire i momenti chiave dei match e ha lampi di classe pura. Con lui il rendimento di Youssouf Fofana, Ricci e degli altri centrocampisti crescerà. È un ex Pallone d’oro. Uno da Milan».

Sui giocatori che ancora mancano al Milan in questo calciomercato: «Il tempo c’è. Non prendi un Pallone d’oro e un allenatore come Massimiliano Allegri se non vuoi puntare al top. Gli acquisti arriveranno».

Sul ritorno di Allegri: «Tra i tecnici che c’erano sul mercato era il più vincente, quello con più esperienza e che conosceva meglio sia la Serie A sia il Milan. Gli allenatori che in passato sono tornati a Milanello, ovvero due grandi come Arrigo Sacchi e Fabio Capello, non hanno avuto grande fortuna, ma Allegri ha tutte le carte in regola per disputare una stagione super. In lui ho grande fiducia: penso che possa ottenere risultati importanti e puntare al massimo».

"Se Vlahovic è messo nelle condizioni giuste, sono convinto che farebbe bene"

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Sull'obiettivo Scudetto per il Milan: «Il Milan deve avere grandi ambizioni. Non giocherà le coppe europee e questo sarà un vantaggio del quale io avrei fatto volentieri a meno. La cosa importante è il fatto che il Milan abbia iniziato a lavorare sul campo con un bel vantaggio soprattutto su Inter e Juve. Se Allegri, come credo, sarà bravo a farsi seguire, penso che la stagione sarà importante. Poi, ripeto, mancano quasi due mesi alla fine del mercato e tante cose possono cambiare».

Su Igli Tare: «È arrivato un direttore sportivo importante, che ha esperienza e negli anni alla Lazio ha preso talenti importanti».

Sul centravanti che deve prendere il Milan: «È un acquisto obbligatorio perché la differenza la fa avere una punta che segni con continuità. Presumo che il Santiago Giménez visto da febbraio in poi non sia quello “vero” anche perché è difficile inserirsi in pochi giorni in una nuova formazione. Detto questo un altro centravanti forte serve».

Su Dušan Vlahovic: «A me non dispiace. Il Vlahovic che ho visto alla Fiorentina lo prenderei a occhi chiusi. Ripeto: a occhi chiusi. Dopo l’esperienza alla Juventus, qualche dubbio in più mi è venuto, ma uno come Vlahovic, se messo nelle condizioni giuste, al Milan sono convinto farebbe bene. Ripeto, non so cosa possa essere successo a Torino. Le sue potenzialità, però, non sono in dubbio e mi sembra che possa cambiare squadra. I centravanti costano parecchio e quelli di valore che si muoveranno non sono tanti perché chi li ha o se li fa pagare tanto o non li cede».

Su Francesco Camarda andato in prestito al Lecce: «Io lo avrei tenuto e lo avrei fatto giocare. All’estero ai giovani di talento le grandi squadre danno fiducia: il Barcellona fa scuola con l’utilizzo di Andrés Iniesta, Xavi, Lamine Yamal e tanti altri. Noi invece preferiamo mandarli in squadre più piccole. Io mi domando: ma non sarebbe stato meglio se avesse giocato 15-20 partite al Milan?».