Sulle prime due amichevoli con il Milan che l'hanno visto molto attento alla fase di recupero: «La mia caratteristica principale è giocare la palla. So bene però che questo ruolo richiede una fase di non possesso importante e che devi posizionarti bene con il corpo per aiutare la squadra. È un aspetto che sto migliorando grazie al mister che mi corregge la posizione in ogni allenamento».
Sui consigli che gli dà Allegri: «Lui ha giocato anche in quel ruolo e conosce tutti i segreti. Mi corregge e mi aiuta».
Sul Milan visto molto bene e vittorioso, 4-2, contro il Liverpool: «La prestazione c’era stata anche con l’Arsenal, ma abbiamo avuto più difficoltà in fase di possesso perché non riuscivamo a sviluppare il gioco in verticale. A Hong Kong, invece, ci sono stati passi in avanti sotto questo punto di vista e abbiamo creato tante occasioni soprattutto in contropiede. Siamo stati concreti come ci chiede il mister».
Su Rafael Leão: «Molto meglio come compagno. Sappiamo le qualità di Rafa, un giocatore che per noi può fare la differenza. Forse neppure lui sa quanto è forte e quanto talento ha. Se si mette a disposizione della squadra, è un valore aggiunto incredibile».
Su come si trova nel dividere il centrocampo con Ruben Loftus-Cheek e Youssouf Fofana: «Sono due di alto livello, completi, che sanno fare un po’ tutto. Averli al mio fianco rende le cose più semplici. Giocatori così in una squadra che punta in alto devono esserci».
"Siamo carichi. Passare al Milan è stato bellissimo: ringrazio Cairo e il Torino"
—Sulla parola d'ordine del momento: «Non esaltarsi».
Sull'equilibrio visto contro il Liverpool e piaciuto ad Allegri: «Conoscevamo il valore del Liverpool e siamo stati concentrati fin dal primo minuto. C’era bisogno di chiudersi e di essere ancora più solidi rispetto alla gara contro l’Arsenal. Ci siamo riusciti».
Sul Milan che sta iniziando una nuova era dopo un'annata di delusioni: «Sono solo amichevoli e quindi si tratta di impegni che fanno testo fino a un certo punto. Sia nel bene sia nel male. In più, a livello di preparazione, siamo carichi. Ciò premesso, direi che servono per dare un’impronta iniziale, per costruire qualcosa di importante e per mettere minuti nelle gambe. È fondamentale che tutti siano a disposizione e che ci sforziamo di fare quello che l’allenatore ci chiede».
Sugli ex compagni di squadra nel Torino e se li sente ogni tanto: «Sì , spesso. Ho chiesto loro come stanno andando le cose con il nuovo mister e ho parlato con qualche membro dello staff sanitario. Ho un bel rapporto con i miei ex compagni e questa è la cosa che mi fa più piacere».
Sul Toro che non dimentica: «Passare al Milan è stato bellissimo. Ringrazio il Presidente Urbano Cairo, la società e tutto il mondo Torino che mi hanno subito accolto come un figlio e mi hanno dato la possibilità di arrivare qua. E poi naturalmente ringrazio il Milan per aver creduto in me».
Sul tifo da bambino: «Simpatizzavo per il Milan».
Sulla priorità della qualificazione in Champions League per il Milan: «Oltre a essere la priorità, è quello che il Milan merita. Poi vedremo dove saremo negli ultimi mesi .... Bisognerà andare avanti step by step e in allenamento ascoltare il mister. La strada è giusta, ma cerchiamo di non guardare troppo al futuro».
Sulla voglia di sentire in campo l'inno della Champions League: «Certo. Penso che tutti lo vogliano sentire di nuovo a San Siro, non solo io. Per questo continuiamo a lavorare per riportare il Milan in alto».
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