Christian Pulisic, attaccante esterno del Milan, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista nel corso del podcast 'Call It What You Want' di 'CBS Golazo Network', soffermandosi in modo particolare sull'arrivo di Massimiliano Allegri sulla panchina del club rossonero e rivelando un retroscena a riguardo. Ecco, dunque, un estratto delle sue dichiarazioni.


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Milan, Pulisic rivela: “Allegri? Ho chiesto a McKennie. Mi ha detto che …”
Milan, Pulisic promuove Allegri: "Sarà una combinazione perfetta. McKennie mi ha detto ..."
Sulla responsabilità: "Già dai miei ultimi giorni al Chelsea mi sentivo fiducioso e pronto verso quello che sarebbe stato il mio prossimo passo. Sono arrivato in un club che mi ha dimostrato un sacco di fiducia e mi sono sentito bene fin dall’inizio. Sento che sto crescendo nella fiducia e in tutti gli aspetti del mio gioco, e questo mi ha portato dove sono oggi".
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Sulla stagione: "Mentalmente e fisicamente è sempre dura. Con il numero di partite che giochiamo e in più quello che è successo quest’anno al Milan… Credo sia difficile da capire per le persone all’esterno. C’è tanta pressione su di noi, soprattutto in un club come il Milan quando le cose non vanno come dovrebbero. Ci si aspetta che vinciamo: partite, trofei e quando le cose non vanno esattamente come ti aspetti può diventare difficile, ma sono grato di essere in questa posizione. Giocare per un club come il Milan mi rende ancora più desideroso di riportare la squadra dove dovrebbe stare. Quest’anno è successo un po’ di tutto, ma sono pronto e ottimista per il futuro".
Su Massimiliano Allegri: "Ho parlato con Weston, mi ha detto che Allegri è uno che scherza subito, è un tipo divertente e molto passionale. Quindi, come ogni italiano. Sono entusiasta, penso che sarà una combinazione perfetta".
Sulla Nazionale: "Volevo almeno partecipare alle due amichevoli. Ho contattato gli allenatori e mi sono offerto di farlo, ma mi hanno detto di no, volevano solo un roster. Lo rispetto, non l'ho capito, ma è così. Dovevo prendere la decisione migliore per me e per la mia squadra. Non mi pento della mia decisione. Sento che questo è ciò di cui avevo bisogno in questo momento e onestamente mi sento davvero bene. Mettere in discussione il mio impegno, soprattutto nei confronti della Nazionale, secondo me è decisamente fuori luogo".
Sullo scambio di maglia con Luka Modric: "Quando ero al Chelsea e abbiamo giocato contro il Real Madrid a fine partita parlavo con Kovacic. Sai, ho origini croate da parte di mio nonno e tutti i miei cugini, per farti capire, hanno chiamato il loro cane “Luka” per Luka Modric! È un idolo nella mia famiglia. Ho detto a Kovacic che avrei davvero voluto la sua maglia, anche per la mia famiglia. Un giocatore leggendario".
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