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Milan, Pastore: “La società sembra non avere a cuore l’aspetto sportivo”

Milan, Pastore: 'La società sembra non avere a cuore l'aspetto sportivo'
Giuseppe Pastore ha analizzato la situazione del Milan nella trasmissione 'Fontana di Trevi' di Cronache di Spogliatoio. Ecco le sue parole
Redazione PM

La sconfitta alla prima giornata di Serie A contro la Cremonese a San Siro ha gettato molte ombre sul Milan. Tra i vari giornalisti e opinionisti che hanno detto la loro sui rossoneri, si segnala l'analisi di Giuseppe Pastore. Il giornalista ha commentato l'attuale situazione del Milan nel corso di 'Fontana di Trevi', la trasmissione del lunedì sera di Cronache di Spogliatoio. Di seguito, si riportano le sue osservazioni.

Il pensiero di Pastore sul Milan

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Le sue parole: "Qualche giorno fa ho pronosticato il Milan primo in classifica. Mi sento, non dico di chiedere scusa, però ecco: sono stato allo stadio e ho ripensato al mio pronostico, condiviso anche da parecchia gente".


"Forse siamo a un punto di svolta della storia recente del Milan. Io penso che se il Milan concluderà questa settimana, iniziata in maniera pessima con la sconfitta con la Cremonese, con un mercato di nomi modesti o secondari o semplicemente di terza fascia - come quelli che stiamo leggendo - penso che metterà la sottolineatura su una cosa che abbiamo già detto diverse volte lo scorso anno. Cioè, questa società non sembra avere a cuore l'aspetto sportivo del calcio. Economicamente non si può dir nulla, i bilanci sono in attivo, le cessioni sono state fatte anche in maniera eccellente, per oltre cento milioni di incassi, ma per vari motivi mi pare che sia un tema i cui nodi verranno al pettine tra stasera e il primo settembre. Siamo ancora, di nuovo, a Furlani, che - a quanto pare - ha idee diverse rispetto a quelle di Allegri e di Tare, al 26 di agosto".

"Il mio pronostico - che si può a questo punto stracciare - immaginava che il Milan arrivasse all'ultima settimana di mercato a prendere Vlahovic. O un nome forte, come furono l'anno scorso Lukaku o McTominay, che dichiarasse - a prescindere da come andrà la stagione - che quest'anno il Milan vuole fare le cose bene, cioè lasciarsi alle spalle l'ottavo posto, tornare perlomeno in Champions, con acquisti però di curriculum. Perché il 26 agosto non ti puoi presentare con Harder. Poi magari vinci la lotteria e faremo tutti gli applausi a Furlani, Moncada e Tare. Ma la storia della Serie A insegna che si può anche fare una squadra vincente o perlomeno brillante l'ultima settimana di agosto, ma devi andare su giocatori certi. Lo insegna Allegri stesso. 2010: la squadra è discutibile fino al 26 agosto, poi arrivano Ibrahimovic e Robinho. E cambiano un po' le cose".