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Milan, Jashari: “Emozione unica l’addio al Lucerna, vincere con il Brugge è stato…”

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Dallo storico successo con il Club Brugge all'indimenticabile esordio con la fascia da capitano al Lucerna: le parole di Jashari del Milan
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

Dallo storico successo con il Club Brugge all'indimenticabile esordio con la fascia da capitano al Lucerna, il nuovo centrocampista del Milan, Ardon Jashari, ha aperto il suo cuore ai microfoni di Giberg. L'intervista è stata un viaggio attraverso i momenti più significativi della sua carriera, ripercorrendo le tappe che lo hanno portato a vestire la maglia rossonera.

Tra i ricordi più vivi, Jashari ha menzionato l'emozione dell'ultima partita con il suo ex club svizzero, giocata davanti a tutta la sua famiglia, e la straordinaria esperienza della Coppa del Mondo, culminata con l'incontro contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Ecco, di seguito, le sue parole:


Milan, Jashari si racconta: "La fascia da capitano e il sogno del Mondiale contro il Portogallo"

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Gli inizi: "Credo che questa sia stata la mia prima partita da capitano della squadra U21 del Lucerna. Avevo circa 17 o 18 anni ed è stato un momento speciale per me. Un altro momento molto speciale per me è stato quando ho giocato la mia ultima partita con il Lucerna. È stato molto emozionante, perché c’era tutta la mia famiglia: è un ricordo bellissimo che ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo"

La Coppa del Mondo: "Penso che uno dei sogni più grandi di ogni calciatore sia giocare una Coppa del Mondo. Io ho giocato la mia partita contro il Portogallo e ricordo che persi un pallone che portò a questa foto con Cristiano Ronaldo. Tutto è successo per una ragione."

La vittoria della coppa con il Brugge: "Credo che chiunque mi conosca ricordi questa foto. È uno dei miei momenti migliori con il Club Brugge, quando vincemmo la Coppa. Sollevare il trofeo è stato davvero un sogno che si realizzava. Questa foto è stata scattata non molto tempo fa, quando fui premiato come miglior giocatore della stagione della lega belga. Ricordo con emozione quell’anno, perché fu difficile stare lontano da casa per la prima volta. Essere stato premiato come miglior giocatore a fine stagione mi rende ancora orgoglioso, ed è tutt'ora una sensazione straordinaria per me."