Sul Milan: "Il Milan in passato ha vinto tanto, ma erano altri tempi. Ora ogni anno bisogna ripianare 80-90 milioni, serve un calcio sostenibile. Anche con l’ingresso dei fondi stranieri".
Sul premio ricevuto: "Appartengo ad un’altra generazione del calcio e sono legato a quegli anni che per me restano i migliori. Io ho avuto la fortuna di viverli, ma bisogna comunque guardare avanti, non indietro... E i nostri ragazzi devono fare i conti con i 'social' che noi non avevamo e che offre una visione diversa del mondo, anche quello del pallone. Un premio bello e inaspettato. Il titolo è abbastanza forte ma vuol far capire che noi ex giocatori pensiamo di avere tutte le competenze che però non sono cristallizzate ma vanno sempre rinnovate... Soprattutto nei rapporti con i giovani, perché ogni ragazzo ha un proprio valore e ci sono genitori e società che creano troppe aspettative". LEGGI ANCHE: Milan, dopo la rivoluzione c'è bisogno di continuità. E dal mercato estivo... >>>
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