Ariedo Braida, ex dirigente rossonero, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni del quotidiano 'La Gazzetta dello Sport', nella sua edizione online, soffermandosi sul nuovo Milan di Massimiliano Allegri ed Igli Tare. Ecco, dunque, le sue parole.


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Milan, Braida: “Allegri e Tare danno garanzie e identità. Ho visto Max e …”
Milan, Braida promuove la coppia Tare-Allegri: poi svela un retroscena
—Sul legame con Allegri: "Sono stato io a chiamarlo per primo nell’estate del 2010, per prospettargli l’ipotesi Milan. Superfluo dire che era entusiasta della telefonata".
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Su cosa vuole dire ai tifosi scettici del ritorno di Allegri: "Io dico ben venga Allegri. Nel senso che per guidare il Milan bisogna sapere che cos’è il Milan. Conoscere la sua storia, cosa comporta guidarlo. Sapere che non è e non sarà mai una squadra normale. Non è un club dove possono allenare tutti. Ecco, lui è un uomo con una grandissima esperienza, che è fondamentale per capire i meccanismi e conoscere la realtà in cui lavori. Ovvero lavorare con l’obbligo di vincere. Allegri il Milan lo conosce bene, ha ottenuto successi e successi ne ha ottenuti anche dopo alla Juve. Serve quella personalità che fa capire subito chi comanda, e lui ha già dimostrato di averla. Il Milan aveva bisogno di ritrovare dei punti di riferimento e un’identità, ovvero ciò che è mancato negli ultimi tempi: con Max e con Tare si sopperirà a questa lacuna".
Se gli piace il tandem Tare-Allegri: "Mi danno delle belle sensazioni, danno garanzie. Hanno già dimostrato entrambi di sapere come si lavora. Mi auguro che questa coppia riesca a fare ciò che tutti i milanisti come me si augurano".
Sul gioco di Allegri: "Dico solo che per vincere è fondamentale avere organizzazione e soprattutto giocatori di qualità. E Allegri sa gestire i giocatori di qualità. Il Milan ha bisogno di un condottiero che gli tracci la strada e questo allenatore ha dimostrato di saper raggiungere gli obiettivi ad alto livello. Per ciò che il mercato offriva in questo momento, era la scelta migliore".
Se l’ha sentito: "Sì, ci siamo visti qualche giorno fa. Ma devo dire che è sempre capitato con una certa frequenza, a volte andiamo a pranzo insieme".
Se apprezza l’idea di tornare su un mister italiano: "Moltissimo. Io parlo sempre di identità, chi è nato qui può aiutarti maggiormente, c’è poco da fare. Se hai un gruppo di giocatori che hanno la nostra radice, è un valore aggiunto. E’ la strada giusta. Tare? Ci vuole esperienza per fare le cose, i neofiti hanno bisogno di tempo. Lui ha lavorato tanti anni in una realtà abbastanza complicata, ottenendo ottimi risultati, sono convinto che dimostrerà di essere all’altezza della situazione".
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Se Allegri può rimettere alcuni giocatori in linea: "Max ha la personalità e l’autorevolezza per scongiurare altri episodi poco edificanti. Il Milan ha una buona rosa, ma a mio avviso occorre trovare un giocatore che ‘faccia la squadra’. In questo momento non c’è. Cosa in particolare? Ci sono giocatori con una personalità particolare. Per esempio Pirlo. Era fondamentale perché faceva squadra. Serve qualcuno che leghi il gruppo, altrimenti diventa un insieme di singoli".
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