Il post-Reijnders del Milan: Borghi analizza Guerra e Jashari per il centrocampo rossonero
—Su Guerra: "Questo è un giocatore che presuppone un’osservazione piuttosto illuminata. È un giocatore dal peso specifico alto. Perchè è un centrocampista centrale, più propositivo che non difensivo, ma con caratteristiche a 360 gradi. È un ragazzo che in questi anni è passato dalle forche caudine di Valencia, un posto che ti responsabilizza tanto. Ma due anni in questo Valencia valgono come venti nella carriera di una persona normale, perché è stata una squadra che si è ritrovata in situazioni difficilissime e ne è uscita con tanta personalità da parte di giocatori giovani. Javi Guerra è un giocatore di sostanza, ma che ha nel suo potenziale anche 7-8 gol a campionato. Si inserisce, ha tiro, ha mordente, è giovane, è migliorabile… C’è sempre il discorso dell’adattamento al calcio italiano. Però Javi Guerra non è una scommessa giovane tirata fuori. A mio modo di vedere ha già dimostrato di avere spessore“.
Su Jashari: “Altro giocatore interessante. Jashari ha qualche limite fisico, però è molto dinamico. L’ho visto dal vivo un paio di volte quest’anno e mi ha preso subito l”occhio. È un giocatore con un’intelligenza calcistica incredibile, come posizionamenti e come linee di giocata. Mancino, centrocampista puro, centrale, uno che non arriva tanto in avanti anche se ogni tanto ci arriva. Giocatore tattico ma soprattutto intelligente. Sono nomi che a me piacciono. Sono nomi pensati per una squadra che vuole giocare un calcio costruttivo”.
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