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INTERVISTE

Marchetti analizza il Milan: “Tare sarà il nuovo DS, poi si deciderà l’allenatore”

Direttore sportivo del Milan, Moretto: 'Ecco quando firmerà Tare'
Luca Marchetti ha tracciato un bilancio della situazione in casa rossonera: tra Tare, prossimo a diventare il nuovo DS del Milan e il mercato
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

Durante il solito appuntamento con il suo editoriale per TMW, Luca Marchetti ha tracciato un bilancio della situazione in casa rossonera tra Igli Tare, prossimo a diventare il nuovo DS del Milan, quello che sarà il futuro allenatore e il mercato in entrata e uscita. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni:

 Marchetti traccia la via: Milan, da Tare all'allenatore, le scelte cruciali da fare

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"La stagione è finita, anche se manca ancora una partita, ed è finita con molto amaro in bocca. I rossoneri saranno fuori dall’Europa: con una sconfitta in finale di coppa Italia con la consapevolezza di essere fuori dalle coppe già con una giornata di anticipo. Quindi ora non ci sono più dubbi: bisogna pensare al futuro e cominciare a stringere. 


La prima scelta, che immaginavamo potesse essere già fatta visto comunque il largo anticipo con cui il Milan aveva individuato uno dei problemi di quest’anno, è quella del direttore sportivo. Dopo aver passato molto tempo a cercare l’uomo giusto si è arrivati alla conclusione del percorso. Tare sarà il nuovo ds rossonero: naturalmente manca la firma sul contratto ma l’accordo è totale. Stavolta per tornare indietro da questa decisione sarebbe davvero più di una sorpresa.

Per molti motivi: il primo dei quali è che sul nome di Tare il Milan ci sta ragionando già da tempo, già ci sono stati diversi incontri e ci immaginiamo che siano state fatte tutte le valutazioni di pro e (eventualmente) contro. Il Milan si è preso il suo tempo, ha provato a strappare all’Atalanta Tony D’Amico, l’altro grande candidato per la poltrona di direttore, contemporaneamente aveva incontrato (e virtualmente chiuso, prima di cambiare idea) anche Fabio Paratici.

Quello che all’inizio era un balletto a tre, era diventato fondamentalmente una corsa a due. Tempistiche, gradimenti, opportunità, riflessioni hanno portato i rossoneri a virare sull’ex ds della Lazio.

La cui esperienza non si discute e neanche la sua professionalità. Uomo di campo, non soltanto di calciomercato. Un ruolo delicato che viene colmato con chi - per gli ultimi 15 anni - è stato il braccio operativo della Lazio, mantenendola stabilmente nelle zone alte della classifica, con la capacità di saper dialogare non soltanto con le altre società ma anche con i suoi allenatori e giocatori. 

Il compito che lo aspetta non è certo semplice: sarà necessario che diventi in fretta un punto di riferimento per l’universo rossonero, che sappia fare da collante per le diverse necessità dei dirigenti e che possa essere anche la loro sintesi. Sarà necessario che lo diventi - punto di riferimento - anche per il gruppo squadra e che cominci praticamente subito a muoversi per l’allenatore.

A proposito: a questo si lega anche l’altra notizia di giornata. L’incontro fra il Bologna ed Italiano per adeguamento e prolungamento contrattuale.

Eh si perché - non è un segreto - Italiano è nei pensieri del Milan e di Tare. E questo chiaramente non può non avere un ruolo nella chiacchierata che Italiano stesso si è fatto con i suoi dirigenti. La sua posizione è molto chiara, ma allo steso tempo lascia aperto uno spiraglio (eventualmente) a Tare. La priorità è rimanere a Bologna dove ha appena scritto una pagina di storia. L’incontro è andato bene, soddisfacente, ma l’ok definitivo non c’è stato. Forse è anche normale che si prenda tempo per capire cosa realmente può succedere al Milan, posto che a Bologna Italiano sta davvero bene e non ha intenzione di rompere con l’ambiente. 

Ecco perché sono da prendere in considerazione anche altre ipotesi. Come per esempio quella di Allegri. Questa stagione è rimasto fermo, ma il per la prossima stagione ha voglia di tornare in pista. E se Napoli, nel caso di partenza di Conte, è un’opportunità più che concreta il Milan potrebbe diventarlo. Ancora non ci sono stati contatti diretti (e non può essere altrimenti) ma i primi segnali sono stati lanciati. Il terzo nome (ma non è detto che sia l’ultimo), anzi forse ora più una suggestione che una possibilità concreta, è rappresentata da Tiago Motta, reduce da una stagione complicatissima con la Juventus ma con una grande voglia di riscatto.

Tre profili anche molto diversi fra loro, con delle filosofie però molto chiare. Verrà anche il tempo di dover sfogliare questa, di margherita.

Ora l’importante è che si completi la prima casella e che il Milan possa davvero cominciare a lavorare con un nuovo assetto per il futuro, per cercare di recuperare il terreno perduto in classifica e il tempo impiegato per trovare l’uomo giusto.

Non potrà un solo dirigente cambiare il volto alla squadra: ma sicuramente può dargli un’impronta con le sue scelte, a cominciare proprio con quella dell’allenatore. E Tare, di fronte alle responsabilità, non si è mai tirato indietro". 

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