Durante l’interrogatorio, Tonali ha descritto il suo coinvolgimento nelle scommesse: «In merito alle scommesse che avvenivano per il tramite di Marinoni (indagato, ndr) all’inizio la scommessa non funzionava come l’ultimo periodo, ma mi avvalevo di un applicativo “Snai”, poi inviavo con WhatsApp a Pietro Marinoni la scommessa e quest’ultimo andava in agenzia (…) questo sistema è andato avanti fino al 2020 quando è nato “worldgame365” che poi nel corso del tempo ha cambiato denominazione ma l’operatività era la stessa (…) questo sito non era accessibile a tutti ma era necessario ricevere un link per potervi accedere, il quale mi è stato inviato per la prima volta da Marinoni».
Tonali tra debiti e scommesse: “Non mi hanno mai minacciato, solo rate”
—Tonali ha inoltre raccontato che, pur avendo accumulato un debito di circa 500.000 euro nei confronti degli scommettitori, non ha mai ricevuto minacce. «Non mi è stato mai richiesto il saldo del debito con delle minacce, ma mi hanno proposto il saldo in forma rateale. Sono arrivato ad avere un debito nei loro confronti di 500.000 euro. Il loro obiettivo era di farmi continuare a scommettere, non mi hanno mai sollecitato alcun pagamento», ha spiegato il giocatore.
Un elemento centrale nelle indagini riguarda una serie di gruppi WhatsApp utilizzati per coordinare le attività illecite. «Si rappresenta che Tonali, Fagioli e Marinoni avevano anche un gruppo WhatsApp all’interno del quale si organizzavano per il pagamento dei debiti di gioco», hanno scritto i pm nell’atto di inchiesta.
L’inchiesta prosegue con l’analisi dei telefoni sequestrati a Fagioli e Tonali, con ulteriori sviluppi previsti nelle prossime settimane. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, Tzolis in estate? Offerta già recapitata: ecco tutti i dettagli >>>
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