Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan, ha parlato in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.


INTERVISTE
Milan, Albertini: “Il Bologna sarà tosto. Su Maignan, Theo e Conceicao …”
Milan, senti Albertini: le sue parole alla 'rosea'
—Sulla possibile sorpresa per la vittoria (3-0) del Milan nel derby in Coppa Italia contro l'Inter: «No, ma me la auguravo. Diciamo che era una speranza, più che un’aspettativa. La squadra ha retto bene il primo tempo, poi ha trovato il suo ritmo imponendosi nettamente e con merito».
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Con la svolta arrivata grazie al 3-4-3: «L’ho detto tante volte e lo ripeto: per me è fondamentale l’interpretazione della gara, non i numeri. All’inizio Sérgio Conceição cambiava spesso la formazione titolare perché doveva conoscere il gruppo e i singoli, mentre ora ha le idee molto più chiare».
Sull'undici titolare nel derby senza acquisti del calciomercato invernale: «Forse è un caso, ma di certo l’inserimento di giocatori nel mercato invernale non è facile. Parlo in termini generali e non mi riferisco al Milan: i rinforzi a gennaio arrivano in un gruppo che ha un equilibrio creato durante i mesi precedenti. Va dato loro il tempo di capire dove sono e di dimostrare quanto valgono».
Su Rafael Leão più decisivo, sebbene non continuo: «Di Rafa raccontiamo sempre gli stessi pregi e gli stessi difetti. E’ un bellissimo giocatore con potenzialità incredibili, ma prima di ogni incontro non sai mai che tipo di Leão andrà in campo».
"Mi aspetto un Milan concentrato sulla finale di Coppa Italia. Bologna tosto"
—Sul rinnovo del contratto di Mike Maignan: «Per me è un grande giocatore, ma la valutazione spetta ai dirigenti. E poi l’accordo va trovato da entrambe le parti».
Su quello di Theo Hernández: «Grande giocatore anche lui. Nelle ultime partite sta tornando a ottimi livelli. Pure in questo caso la scelta la lascio alla dirigenza e alla volontà delle parti di raggiungere un’intesa».
Albertini su che Milan si aspetta a maggio: «Concentrato sulla finale di Coppa Italia. Le prossime due giornate di campionato saranno propedeutiche a creare il giusto spirito di gruppo. E’ questa la qualità che ti fa vincere le finali».
Su che avversario sarà il Bologna in finale di Coppa Italia: «Tosto. La società rossoblù merita tanti complimenti perché ha pianificato un percorso così bello: ha fatto benissimo la scorsa stagione e ancora meglio in questa. I risultati non sono frutto del caso, ma di un lavoro importante dei dirigenti. Come avversario il Bologna mi fa paura per l’entusiasmo con cui arriva in finale e per il desiderio che ha di regalare ai suoi tifosi un sogno. Per il Milan, anche se non la conquista da parecchio, la Coppa Italia è uno dei tanti trofei della sua storia. Per il Bologna un qualcosa di atteso da tanto tempo».
"Se indossi questa maglia devi partecipare sempre alla Champions League"
—Sulla stagione con due titoli in bacheca: «Un’eventuale vittoria della Coppa Italia farebbe felici noi tifosi, i giocatori e la dirigenza, ma se sei il Milan, non puoi essere soddisfatto».
Sulla mancata qualificazione del Milan alla prossima edizione della Champions League: «Premesso che ci sono società che non vincono una coppa da tempo, il Milan da tre anni non lotta per lo scudetto e negli ultimi due non è mai arrivato agli ottavi di Champions. Battere il Bologna il 14 maggio sarebbe bellissimo, ma un club così non può giocare ‘solo’ per la Coppa Italia: se indossi questa maglia devi puntare al tricolore e partecipare sempre alla Champions. Non qualificarti all’Europa League grazie alla coppa nazionale».
Sulla possibile conferma di Conceição in caso di vittoria della Coppa Italia: «Dare un giudizio sull’operato di un allenatore è difficile per un dirigente, figuratevi per chi osserva da fuori. Anche perché le valutazioni a volte vanno al di là dei risultati e sono collegate al progetto».
Su chi sogna in panchina tra Carlo Ancelotti, Massimiliano Allegri, Maurizio Sarri, Gian Piero Gasperini e Antonio Conte: «L’Albertini tifoso sogna di alzare la Coppa Italia. Il resto lo decida chi deve deciderlo». LEGGI ANCHE: Milan, tutti i motivi per cui Sarri può diventare il nuovo allenatore >>>
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