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L’AD del Bodo Glimt: “Milan? La partita del 2020-21 ci fece capire tante cose”

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Calcio e Finanza ha avuto il privilegio di intervistare Frode Thomassen, amministratore delegato del Bodo/Glimt: le parole sul Milan
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

Calcio e Finanza ha avuto il privilegio di intervistare Frode Thomassen, amministratore delegato del Bodø/Glimt, che affronterà la Lazio nei quarti di finale di Europa League. Ecco, di seguito, alcune dichiarazioni sul Milan

Qual è la vostra strategia? Il focus è più sul player trading o sulla competitività?

«Dal 2019 in poi, le cessioni di giocatori sono state una parte fondamentale della nostra strategia (tra le altre quelle come Jens-Peter Hauge al Milan ed Erik Botheim al Krasnodar, giocatore poi visto alla Salernitana, ndr). In quel periodo, il nostro obiettivo principale era sviluppare giovani giocatori norvegesi e venderli a club europei più grandi».


Siete preoccupati dall’atmosfera che troverete all’Olimpico?

«Non abbiamo paura perché la paura non fa parte del nostro club. Si tratta più di avere il rispetto necessario. Abbiamo giocato allo Stadio Olimpico due volte in passato (entrambe nella Conference League 2021/22 contro la Roma, prima ai gironi e poi ai quarti di finale, ndr). L’anno in cui siamo arrivati ai quarti di finale di Conference League nel 2021/22, lo stadio era pieno entrambe le volte: una quando abbiamo giocato contro la Roma e una quando ha giocato la Lazio. Ora, non vediamo l’ora di affrontare di nuovo questa sfida».

Tra i vostri precedenti europei avete anche match contro squadre italiane come Milan, Roma e Napoli.

«Uno dei momenti che ha davvero aumentato la fiducia nel club è stata la nostra partita contro il Milan a San Siro nel 2020/21 in Europa League. Perdemmo di un solo gol, 3-2, e avemmo anche una chiara occasione per pareggiare nei minuti finali. Quella partita ci fece capire che potevamo competere a livelli alti. Da allora, non abbiamo paura quando giochiamo in stadi come San Siro o l’Olimpico. Certo, rispettiamo i nostri avversari, ma sappiamo anche che, anche se loro hanno giocatori individualmente più forti, il calcio è uno sport di squadra e, come squadra, possiamo fare la differenza». LEGGI ANCHE: Rafa Leao si prepara all'addio in estate? L'Arsenal è pronta a una mossa... >>>